Ugo Bramati era un costruttore di pace
Questa sera, venerdì 1 dicembre, alle 20,30 nella chiesa parrocchiale di Bosto verrà recitato il rosario. Sabato i funerali
Questa sera, venerdì 1 dicembre, alle 20,30 nella chiesa parrocchiale di Bosto verrà recitato il rosario nel ricordo di Ugo Bramati, morto ieri notte nella sua abitazione di via Monte Bernasco. I funerali del noto e stimatissimo imprenditore si svolgeranno domani sabato: in giornata dovrebbe essere resa nota l’ora di inizio.
Nei vangeli di Matteo e Luca si racconta che Gesù un giorno ebbe a osservare che “ è più facile che un cammello passi per la cruna di un ago che un ricco entri nel regno di Dio”.
Parole abbastanza preoccupanti per la categoria, un monito severo raccolto solo da chi ha scelto come riferimento i valori del cristianesimo. E infatti ci sono ricchi che nella loro pratica di vita in proposito sono assai rigorosi. Come Ugo Bramati se per ricordarlo con serenità di giudizio si potrebbe, rifacendoci ancora ai vangeli, citare il famoso discorso della montagna fatto da Gesù, quello delle beatitudini. Perché non ci può essere dubbio che Ugo Bramati sia stato un costruttore di pace, un uomo di grande misericordia, dal cuore puro e, pur così colto, raffinato e potente, esemplarmente povero in spirito: sapeva cioè che non poteva presentarsi a Dio con illusioni di autosufficienza e autogiustificazione. E si è sempre comportato di conseguenza.
Con la moglie, anima gemella anche nella carità, Ugo Bramati ha vissuto amando il prossimo in silenzio e senza soste: anni di attenzione e disponibilità concreta per i meno fortunati, dai bambini disabili a chi era in ginocchio per i colpi della sorte.
Una attività intensa, esemplare, non nota alla quasi totalità dei varesini. Anche chi ha conosciuto superficialmente Ugo Bramati ha però potuto apprezzarne l’intelligenza, l’ equilibrio, l’umanità. Chi ha lavorato con o per lui non lo dimenticherà mai e si riterrà fortunato di avere collaborato con un imprenditore avveduto che ha sempre improntato i rapporti al rispetto.
Nel giorno dell’addio a questo grande signore del lavoro e della solidarietà può consolare solo il fatto che i giovani della sua famiglia da tempo, nelle opere e in silenzio, praticano i suoi insegnamenti.
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