Chiude ottimista il 2006 delle imprese artigiane

Positiva l'analisi trimestrale dell'Associazione Artigiani: segno positivo per produzione, fatturato, ordini, occupazione

Il 2006 si chiude con un bilancio sostanzialmente positivo: la micro e piccola impresa varesina mostra segnali di tenuta economica. I dati provenienti da Unioncamere Lombardia e dal Servizio Credito – Artigianfidi dell’Associazione Artigiani della provincia di Varese mostrano un’economia abbastanza stabile sia a livello produttivo che finanziario. Produzione, fatturato e ordini sono costanti; bene anche l’occupazione con alcuni, fiduciosi segnali di ripresa.

La produzione del 4° trimestre 2006 è  aumentata  rispetto al 4° trimestre  del 2005 (+ 1,59%), mentre non è variata rispetto al 3° del 2006 (+ 0,02%). In questa indagine risultano essere  le imprese più grandi  (10-49 addetti) e le più piccole (3 –5 addetti) ad evidenziare i trend produttivi migliori.

Dall’analisi dei vari comparti risultano in complesso positivi la meccanica, le pelli, il legno e la carta editoria.  Rispetto al  4° del 2005 si segnalano  in crescita produttiva soprattutto i settori della siderurgia (+ 2,61%), della meccanica (+ 5,21%), delle pelli (+ 2,54%), del legno  (+6,10%) e della carta (+2,21%). Si mostrano in calo il tessile (-3,90%), l’abbigliamento (-2,58%) e la gomma plastica (-3,75%).  

La situazione su base trimestrale evidenzia in positivo il settore dei minerali non metalliferi (+3,42%), la meccanica (+3,45%), le pelli (+ 10,95%), il legno (+ 10,74%) e la carta (+ 6,97%). Negativi sono invece il tessile (- 4,80%), l’abbigliamento (-11,27%), la gomma plastica (-5,92%) e le varie (-2,46%).

Il fatturato  è aumentato dell’1,32% rispetto al trimestre precedente e dello 0,88% rispetto al 4° del 2005. I settori che mostrano i maggiori incrementi di fatturato rispetto al 4° trimestre 2005 sono quelli della siderurgia (+4,07%), della meccanica (+3,39%), degli alimentari (+ 3,98%), delle pelli (+5,79%) e della carta (+ 2,28%). In calo sono il tessile (-3,34%), l’abbigliamento (- 3,86%), la gomma plastica (- 4,16%) e le varie (- 2,52%).

Il tasso d’utilizzo degli impianti. E’ aumentato  di circa 3 punti percentuali rispetto alla precedente rilevazione e si attesta intorno al 70,96%.

Gli ordinativi acquisiti nel trimestre. Il dato percentuale di – 0,06%  è cresciuto rispetto alla precedente analisi congiunturale.

L’occupazione dà segni di ripresa ed evidenzia  un +0,82%.

I prezzi medi delle materie prime sono aumentati del 2,83% sul trimestre precedente (valore in flessione  rispetto al 3° trimestre), mentre sono abbastanza stabili quelli dei prodotti finiti (+ 0,76%).

 

Credito agevolato – Nel trimestre sono 1165 le richieste raccolte a fronte di un controvalore di oltre 46 milioni di euro. Passano dai 39 del 2005 agli oltre 41 del 2006 i milioni di euro finanziati alle nostre imprese. Rispetto alla qualità del credito si conferma la crescita delle richieste di finanziamento destinate ad investimenti (+ 16,97%) e alle linee commerciali (+17,19%). In calo le richieste di finanziamento destinate alla copertura di fabbisogni di liquidità (- 16,33%). Il 40% di finanziamenti, sul totale del quarto trimestre, sono a medio termine.

Previsioni – Gli imprenditori si mostrano moderatamente ottimisti sull’andamento economico dei prossimi mesi: dovrebbero aumentare, infatti, la produzione (16,1%), la domanda interna (+9,2%), la domanda estera  (12,3%) e l’occupazione (3,7%).

 

«Ci auguriamo – afferma Marino Bergamaschi, direttore generale dell’Associazione Artigiani – che l’attività del Governo sul fronte delle liberalizzazioni possa procedere nella giusta direzione.  Non sono soltanto gli interventi su facchini, parrucchieri ed estetiste ad incidere sulle condizioni di maggiore concorrenza nel nostro Paese. Per generare consistenti risparmi e benefici a vantaggio delle imprese e delle famiglie bisogna avere il coraggio di aggredire i veri, grandi settori protetti che oggi pesano sull’economia italiana con una “tassa da scarsa concorrenza” pari a 7,8 miliardi di euro l’anno: energia, servizi pubblici locali, servizi bancari e assicurativi. La competitività potrà crescere solo attraverso la realizzazione di infrastrutture (di movimento e soft), il miglioramento dei servizi locali, la semplificazione burocratica, il raggiungimento di una reale efficienza nella Pubblica Amministrazione. E poi,  la costituzione di reti di immigrazione funzionali, la possibilità di un accesso sempre più rapido a forme di credito agevolato, la qualità dell’educazione scolastica (l’alternanza scuola-lavoro e la bottega-scuola) e l’immissione di capitale umano (su questo territorio ne abbiamo sempre meno) nella microimpresa».

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Pubblicato il 31 Gennaio 2007
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