Momix: la magia della danza ha stupito di nuovo
Lo spettacolo di Pendleton non ha deloso il pubblico traboccante del Condominio, travolto da veri effetti speciali. Si replica mercoledì
Una dimensione parallela, nella quale i corpi perdono la sostanza e diventano pure immagini. Un mondo di fantasmagorie, che trascina il pubblico in un universo parallelo, e sorprende.
Questo è Sun Flower Moon, il tanto atteso spettacolo dei Momix che questo martedì, 6 marzo, ha registrato il tutto esaurito e un successo strepitoso al Teatro Condominio, cosa che senza dubbio si ripeterà in occasione della replica di mercoledì 7.
Qualcuno sarà abituato alle magie della compagnia di Moses Pendleton, eppure anche questo ennesimo, ultimo spettacolo dei Momix, non tradisce le altissime aspettative. Questa volta il gioco su cui si basano le coreografie è quello del teatro su nero. Indossando tute in parte fluorescenti ed in parte completamente nere, i ballerini diventano semplici silhouette, delle figure leggerissime in grado di eseguire figure altrimenti impossibili. Tra loro e il pubblico l’unico custode del mistero è un diaporama, cioè un telo molto trasparente sul quale si proiettano immagini naturali, replicate al punto di perdere la loro anatomia originaria.
Così, sollevate da ballerini invisibili, le ballerine sembrano volare impegnate in giravolte aeree, come delle sirene dello spazio. Saltano leggere come una linea, si aggirano per il teatro fluide come il vento. O ancora bastano un velo ed un ombrello per trasformarsi in meduse, delle sfere per far volare dei pianeti, o le semplici gambe di due ballerini per creare un ragno gigante.
Il trucco c’è ma si dimentica: gradualmente durante lo spettacolo il gioco si fa sempre più difficile, con figure sempre più complesse e lontane dalla forma umana. In certi momenti è realmente impossibile intuire come sia stato realizzato ciò che appare di fronte ai nostri occhi. Enormi ragni che lottano, rondini gigantesche che volano nell’aria o ventagli piumati che si trasformano in esplosioni nucleari: difficile pensare che tutto è stato realizzato con i corpi di danzatori. Solo in un caso i ballerini mostrano la loro nuda pelle, ma anche qui non hanno forma umana: uomo e donna sono avvinghiati al punto tale da sembrare un organismo unico e complesso. A tratti le figure sembrano sognanti e leggere, altre volte spaventose ed inquietanti.
L’uso sapiente delle luci, la perfezione nella sincronia dei ballerini e la musica coinvolgente, che spazia dal new age a note che sanno di kolossal, hanno trasformato questo spettacolo di Pendleton in fantasia, e illusionismo puro. Sun Flower Moon è forse l’effetto speciale meno costoso, e più affascinante, degli ultimi anni: così non manca l’obiettivo. Il pubblico seppur eterogeneo (molti, infatti, anche i giovanissimi) è stato sinceramente affascinato, e i ballerini si sono meritati applausi decisamente prolungati.
Il successo dei Momix era assicurato, ma una sorpresa di questo genere sembra sempre impossibile da ottenere. Invece Sun Flower Moon c’è l’ha fatta, trasformandosi in un’emozione per il pubblico ed in un vero fiore all’occhiello per questa prima, e già competitiva, stagione del Teatro Gassman.
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