Le sinistre contro la cementificazione
Partito della Rifondazione Comunista, Partito dei Comunisti Italiani e Federazione dei Verdi domenica 18 novembre in piazza al fianco del Comitato per la Salvaguardia della Città
Riceviamo e pubblichiamo
Domenica 18 novembre dalle
Vogliamo ancora una volta ricordare cosa davvero sta succedendo a Gallarate.
– La giunta gallaratese di centro-destra sacrifica parti sempre più grandi di territorio per costruire palazzi residenziali e centri commerciali;
– negli ultimi otto anni di amministrazione della città ha permesso che si costruissero circa
– non è mai intervenuta per contenere gli affitti, consentendo invece la formazione di una fascia alta di mercato della casa improponibile per i cittadini con redditi medi e bassi;
– ha trasformato gli ultimi spazi verdi di Gallarate in cantieri;
– ha abbandonato le periferie privilegiando il salotto buono del centro;
– ha disprezzato ogni tipo di valutazione ambientale cementificando quel poco verde che resta a disposizione dei cittadini gallaratesi;
– permette che si costruiscano tre edifici di
– privatizza il verde pubblico della stessa Crenna;
– permette che si costruiscano
– lascia che si costruiscano
– permette la costruzione di
– utilizza lo strumento straordinario dei Piani Integrati di Intervento in modo ordinario: in meno di un anno 9 Piani Integrati e 2 Piani Attuativi per un totale di quasi
– ed ora ecco il progetto relativo all’area verde della 336: ulteriori 900.000 mc di nuova edificazione.
Il territorio è sistematicamente consumato, attaccato, sfruttato per interessi prettamente economici. I partiti della sinistra di Gallarate, Rifondazione Comunista, Verdi e Comunisti Italiani, con il supporto del Comitato per la Salvaguardia della Città, hanno voluto e vogliono contattare, informare e sensibilizzare il maggior numero di cittadini sul destino della propria città, sul destino cui il centro-destra ha condannato Gallarate. E continuano la loro battaglia, la battaglia di tutti.
Piazza Risorgimento è l’esempio più eclatante. Un grande numero di cittadini, una incredibile partecipazione popolare, sono stati ignorati o addirittura attaccati a mezzo stampa. Gli alberi sono stati tagliati e l’amministrazione ha voluto farlo il più velocemente possibile. Ma ora i lavori sono fermi, ci sono altre priorità… E lo scheletro della piazza sembra dire che, forse, era davvero opportuno parlare con tutti quei cittadini, confrontarsi, ascoltare, anziché trincerarsi dietro le solite percentuali elettorali.
Nondimeno, abbiamo voluto di nuovo scendere in piazza, abbiamo voluto di nuovo denunciare quanto accade a Gallarate sotto il profilo della distruzione del territorio.
E sta crescendo sempre di più nei cittadini il malcontento, la contrarietà, lo sdegno nei confronti dell’operato di questa amministrazione di centro-destra. La consapevolezza delle pratiche politiche di questa giunta sta sempre più prendendo piede a Gallarate.
Per questo non ci fermeremo, non ci fermeremo certo qui! Continueremo a tenere alta l’attenzione per tutelare il nostro territorio, cercando di aggiungere dissenso al già ampio bacino di dissenso che questa amministrazione sta producendo, e preparandoci per nuove battaglie.
Domenica 18 scendi in piazza per difendere insieme la nostra città.
Partito della Rifondazione Comunista
Partito dei Comunisti Italiani
Federazione dei Verdi
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