Reguzzoni: “Uniti per difendere Malpensa”

Stati Generali della Provincia: nasce un comitato ristretto che farà da ambasciatore per sostenre le ragioni del territorio. Numerosi gli interventi e i contributi

Essere uniti per dare un segnale forte al Governo. Il territorio varesino si raccoglie in difesa di Malpensa attorno al presidente della Provincia Marco Reguzzoni: istituzioni, sindacati, il presidente di Sea Giuseppe Bonomi, associazioni di categoria, politici locali e regionali, sono arrivati (quasi) tutti nell’Aula Magna dell’Università Insubria di via Ravasi per gli Stati Generali della Provincia di Varese 

Un lungo dibattito affiancato al consiglio provinciale aperto, interventi sulla storia di Malpensa e su quello che potrà essere con il disimpegno parziale della nuova Alitalia targata AirFrance. Tante le grida d’allarme, qualche affermazione di speranza e la certezza che uniti si può vincere. 

Reguzzoni – Ha aperto la seduta riportando la delusione per l’incontro di Palazzo Chigi al Tavolo Milano: «Dobbiamo lanciare un segnale di unità, ecco perché da questa assemblea nasce un comitato ristretto che sarà composto da un sindacalista, dal presidente della Camera di Commercio Bruno Amoroso, dai sindaci di Varese Attilio Fontana, di Gallarate Nicola Mucci e di Cardano al Campo Mario Aspesi. Faremo da ambasciatori per programmare le azioni da mettere in campo per difendere Malpensa. Chiediamo di avere tempo per reagire allo sconquasso del disimpegno di Alitalia, che il Governo si impegni per eliminare i vincoli politici all’arrivo di nuovi vettori e la difesa dell’occupazione, di qualsiasi tipo si tratti, diretta, indiretta o indotto. Ci troveremo altre volte e andremo avanti anche a livello regionale e sovraregionale». Tanti gli applausi, qualche contestazione dai comitati ambientalisti che, insieme al consigliere provinciale Vittorio Solanti, sindaco di Samarate (unico astenuto nella votazione), denunciano «la mancanza di una politica ambientale seria in un territorio che sta scoppiando». Siparietto a tinte forti tra Reguzzoni e Max Ferrari, chiamato in causa come disturbatore dal presidente di Villa Recalcati benché assente dall’aula: sono volate parole grosse e l’accusa lanciata dall’ex leghista ora leader del Fronte Indipendentista Lombardia: «Fate solo i vostri sporchi interessi, non quelli di Malpensa».  

Fontana – Duro il sindaco di Varese: «In questo Paese manca lo Stato: lo si è visto a Napoli, col Papa, con Mastella e con Malpensa – ha detto Fontana -. Il Governo finora è stato prono davanti ad AirFrance, deve dare un segnale perché in ballo c’è una fetta importante, fondamentale di economia».  

Bonomi – Tempo è quello che chiede Bonomi, che dopo un’analisi sulla genesi di Malpensa (definita un autentico «miracolo industriale») e sulle ragioni della sua nascita ha puntato sugli obiettivi per il futuro alla luce del disimpegno di Alitalia: «Non chiediamo favori, né aiuti, né di cambiare il piano industriale – ha detto il presidente di Sea -: se Alitalia se ne vuole andare se ne vada, se AirFrance non vuole investire a Malpensa non lo faccia, ma ci diano la possibilità per ripartire. Dobbiamo trovare un nuovo vettore di riferimento e per farlo ci vogliono due/tre anni: compagnie che credono in noi ci sono, American Airlines e altre; nel breve dobbiamo far quadrare i conti, contenere le perdite. A lungo termine però bisogna dare risposte, cercare una compagnia o un gruppo di compagnie che facciano da riferimento per l’aeroporto: non può essere la compagnia del Nord, sul mercato ce ne sono ma vanno attirate e convinte con la qualità dei servizi. Chiunque sia il nuovo vettore di riferimento di Malpensa chiederà di trovare una soluzione alla situazione di Linate: la politica deve fare il suo dovere, da subito».  

Cattaneo – Raffaele Cattaneo, assessore regionale ai Trasporti e alle Infrastrutture ha chiesto chiarezza al Governo sulle ragioni della scelta di AirFrance «della quale non sappiamo nulla di ufficiale – ha detto -. Ci vuole tempo per invertire la rotta, l’Olanda ha avuto sette anni, l’Italia non ne può avere tre? Non è vero che sono i costi ad impedire la moratoria, i costi sono ben più alti se non si concede il tempo richiesto. Dobbiamo essere forti e uniti per ottenere quello che chiediamo».

Amoroso – Sul tasto economia ha battuto Bruno Amoroso, presidente della Camera di Commercio di Varese: «L’attenzione si sposti su un orizzonte temporale più lungo e più vasto. Malpensa funziona e crea indotto economico per tutto il Paese, perdere voli e dunque competitività sarebbe deleterio – ha spiegato Amoroso -. Non dobbiamo perdere il treno degli investimenti per le opere di connessione all’aeroporto già programmati, dobbiamo lavorare in sinergia per vincere una battaglia di sicuro faticosa, ma fruttuosa nel caso in cui si riesca a vincerla. Il nostro territorio ha il diritto di pretendere non favori ma semplicemente rispetto, correttezza e buon senso».  

Mazzetti e Aspesi – Ambrogio Mazzetti, capogruppo di maggioranza in consiglio provinciale, ha sottolineato l’importanza di Malpensa, mentre Mario Aspesi, a nome dei partiti dell’Unione, ha puntato su tre fattori chiave: «Sviluppo, ambiente e persone devono essere gli obiettivi guida per chi decide il futuro di Malpensa, paradigma di come si può governare un’istituzione pubblica – ha detto -. Malpensa può svilupparsi nel medio periodo, ma è la politica a dover scendere in campo e prendere in mano le decisioni».  

Borradori – Presente in aula e attento al futuro di Malpensa Marco Borradori, consigliere di Stato e Direttore del Dipartimento del Territorio del Canton Ticino: «La vicenda ci interessa da vicino, abbiamo investito fior di soldi per le infrastrutture di collegamento tra Svizzera e Italia, siamo vicini alla Regione Lombardia e con Reguzzoni in questa battaglia». Stessa comunanza di interessi l’ha espressa il presidente della Provincia di Como Leonardo Carioni.   

Graglia e Colombo – Michele Graglia, presidente dell’Unione Industriali, ha sottolineato «la preoccupazione per una situazione non nuova – ha detto -. Ora bisogna unirsi per capire gli errori del passato e studiare i metodi per ripartire. Sia il mercato a scegliere, e sono sicuro che sceglierà Malpensa. La politica deve dare efficacia ed efficienza e la competitività ne guadagnerà». Franco Colombo ha rappresentato la posizione di Api, Associazione Artigiani, Cna, Ascom, Confesercenti e Coldiretti, puntando anch’egli sul fattore competitività e sul rispetto dei diritti del territorio: «Non vorrei che in epoca di saldi si svenda Malpensa e tutto il tessuto economico del Nord».   

Tosi e Adamoli – Stefano Tosi e Giuseppe Adamoli (tra i più applauditi da entrambi gli schieramenti), consiglieri regionali del Partito Democratico, hanno ribadito le posizioni espresse a Roma al sottosegretario Enrico Letta, sottolineando la necessità di evitare strumentalizzazioni. Il sindaco di Busto Arsizio Luigi Farioli con la consueta veemenza e l’innata enfasi ha invitato tutti «a fare sistema, senza fermarsi qui, ma coinvolgendo la Regione. Dobbiamo essere liberi di combattere e vinceremo». Luciano Muhlbauer, consigliere regionale del Prc, ha detto che per un obiettivo comune è «disposto a fare un patto col diavolo, ma non ci devono essere strumentalizzazioni e invece attenzione all’occupazione».  

Sindacati – Sull’occupazione hanno puntato i sindacati. Flavio Nossa (Cgil), Carmela Tascone (Cisl) e Marco Molteni (Uil) hanno sottolineato il fatto che «in ballo ci sono 18 mila famiglie. Non crediamo sia utile fasciarsi la testa, il piano Prato può essere cambiato, ma la politica deve essere al centro della programmazione, fare il piano nazionale del trasporto aereo, dare regole dove non ci sono. Al centro ci sono i destini dei lavoratori, speriamo che l’unità ci sia anche per difendere loro».

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Pubblicato il 16 Gennaio 2008
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