Reportage dal marciapiede

Un marciapiede che inizia con uno scivolo e finisce in “baratro”, locali pubblici con un bel tappeto “Welcome” affacciato su una rampa di scale, SUV fiammanti parcheggiati da un atletico corridore su un parcheggio giallo o semplicemente un bel buco nell’asfalto, opportunamente mimetizzato a tradimento. E poi i mezzi pubblici, in quelli ormai non ci speriamo quasi più.

Una bella passeggiata in centro per fare un pizzico di shopping può trasformarsi in un’emozionante avventura per chi usa una sedia a rotelle, chi scrive lo sa in prima persona. Certo, pur amando il mestiere del giornalista da grande non potrò mai fare l’inviato di guerra, per questo posso davvero considerarmi fortunato: vivere in una città italiana mi offre comunque la possibilità di affrontare mirabolanti avventure.

“Piccolezze”, “I disabili sono pochi, devono proprio usare il bagno del mio locale?”, “Quelli lì sono dei veri rompiscatole, si lamentano solo perchè vogliono trovare sempre parcheggio”, “E pensare che non pagano nemmeno il biglietto al cinema”. Sono un grandissimo rompiscatole, vado spesso in bagno e non pago il biglietto al cinema, è vero lo ammetto. Ma se vedete pochi disabili in città, è proprio perchè non tutti, sfortunatamente, sono rompiscatole come chi scrive. Insomma, anche tra “noi” c’è chi non ha proprio voglia di affrontare gradini, buche, parcheggi introvabili, rampe di scale insormontabili e scivoli occupati dalla spazzatura. Non tutti hanno qualcuno da ricattare per farsi accompagnare in centro, quindi gradirebbero poter usare un autobus.

Sembrano piccolezze ma anche normalissime famiglie con un bimbo in passeggino, forse, avranno capito che sono vere barriere. Fisiche e sociali. Certo, la mia barriera sociale consiste solo nell’impossibilità di incontrare l’amante, ma posso assicurarvi che nel 2007 c’è ancora chi non riesce ad uscire di casa.

La colpa, dal basso delle mie quattro ruote posso dirlo, non è solo delle amministrazioni comunali, come si potrebbe pensare guardando al bel video realizzato dai fan varesini di Beppe Grillo. Tutti noi abbiamo responsabilità, pensando che “ci sono problemi più seri”, che “Anche se parcheggio qui cinque minuti tanto non passerà un disabile” e ritenendo che lo scivolo sia il posto migliore per mettere i sacchetti dell’umido, a ridosso del centro di Varese.
Il vero problema è che si pensa che il tema dell’accessibilità riguardi solo una minoranza, quando queste poche persone non le vediamo solo perchè non possono uscire autonomamente, e quando la popolazione italiana invecchia a vista d’occhio. Se fosse un problema più percepito, le amministrazioni potrebbero davvero fregiarsi di qualche provvedimento di accessibilità in campagna elettorale: è brutto da dire, ma è così che funziona il mondo.

Certo, se poi chi deve occuparsi in prima persona di questo problema, cioè le amministrazioni, si dimentica una rampa o uno scivolo, la cosa deve dare più fastidio, e di certo non contribuisce a creare una buona cultura. Fastidio lo dà eccome, anche rabbia se è per questo. Per fortuna noi disabili abbiamo imparato ad essere pazienti. Chi lo sa, si invecchia tutti… prima o poi con l’avanzare dell’età, qualche amministratore dovrà pur provare la nostra ebbrezza quotidiana, solo temporaneamente si spera. Così forse si renderà conto della reale portata del problema, ed inizierà a parlarne più concretamente. Lo aspettiamo al varco, senza scivolo ovviamente.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 07 Gennaio 2008
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