Le Lega e il bar sport

“I leghisti non son brigatisti, sono la nuova generazione partigiana”. Termina così un commento di un lettore molto attivo che interviene sulle esternazioni bossiane dei giorni scorsi.
Nel leggere alcuni interventi, per chi ha qualche ricordo, viene in mente Radio radicale quando lasciava i microfoni aperti. Un delirio, ma anche un’esperienza interessante per capire il mondo in cui viviamo. Da noi spesso si parla di politica seguendo più la fede calcistica, in cui il tifo acceca tutto e tutti. Non si esprimono opinioni che sono frutto di ragionamenti, ma si passa subito all’insulto e allo sberleffo.
E torniamo a Bossi. Affermare che le sue opinioni sono pericolose e fuori luogo non significa essere di sinistra, comunisti, statalisti, perdenti rancorosi o tanto altro. Tanto più poi che molte di quelle etichette sono portatrici di profondi principi e valori. Forse sarebbe più interessante discutere nel merito delle cose. Se il gol lo fa la squadra avversaria girano certamente le scatole, ma se era bello resta tale anche se fatto da uno con una casacca diversa.
La campagna elettorale è finita. Ora chi ha vinto le elezioni governerà e proverà a cambiare questo Paese. Siamo certi che a modo loro proveranno a farlo bene e secondo le proprie convinzioni. Per far questo non occorrono i fucili, non occorrono partigiani e non è tempo di brigatisti.
Proviamo a far crescere questa Italia non solo pensando ai consumi, alle strade, all’economia e al Pil, ma anche alla capacità di relazioni, di cultura, di istruzione, di accoglienza e di benessere emotivo e psichico.
Il federalismo e la sicurezza, priorità di parte del nascituro Governo, non sono né di destra, né di sinistra, possono far bene a tutti. Certamente dipende da come si attuano.
La Lega farà la sua parte e riceverà applausi se farà bene, bacchettate (elettorali) se non rispetterà le proprie promesse. Sbagliava chi era convinto che avessimo a che fare con dei trogloditi, lascia però qualche perplessità chi adesso scopre che Nord è bello sempre a prescindere e che il Carroccio ha capito tutto e tutti.
La sinistra dovrà fare l’opposizione, e qui da noi la fa da tempo ormai immemore, cercando di migliorare le scelte degli altri e controllandone modalità e altro. Insomma farà il lavoro che si chiede alle forze politiche perdenti in un paese moderno.
Quanto a noi, i nostri lettori stiano tranquilli. Al giornale compete informare, aprire dibattiti e provare a far crescere un senso condiviso di comunità.
Per quanti invece vorranno trovarci ancora ragioni per insultarsi e denigrarsi pazienza. Varrà ancora di più la nostra ambizione a far meglio e dare sempre più spazio alla discussione e peggio per quelli che spenderanno male questa opportunità.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 03 Maggio 2008
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