Centri estivi, odissea a Palazzo Gilardoni

Genitori in presidio, la Giunta pronta a rimpiazzare di persona le educatrici. Farioli: "Si scusino o le denuncio in Procura. Chi strumentalizza i bambini è destinato alla Gehenna"

Si è risolta in una farsa grottesca la manifestazione odierna a Palazzo Gilardoni di numerosi genitori di piccoli ospiti delle scuole materne e nidi cittadini, tuttora privi di certezze sul servizio per il mese di luglio. Sullo sfondo il braccio di ferro tra Comune e rappresentanze sindacali, fra sparate e sceneggiate varie: in mezzo, il destino dei piccoli e dei loro genitori. Decine fra mamme, papà e bambini si sono presentati puntuali alle 10,30 sotto il Municipio di Busto Arsizio, ma sul ritrovo già incombeva il rischio di vedere sindaco e assessori trasformati in altrettanti educatori improvvisati, martedì 1° luglio, per rimpiazzare le educatrici (vere) in assemblea sindacale in vista di un possibile sciopero. Proprio così: sindaco, assessori e un numero imprecisato di "volontari" suddivisi nei nove nidi e due scuole materne sedi del servizio estivo. La decisione, per quanto possa sembrare incredibile, era stata assunta ieri in seduta di Giunta, all’unanimità. 

I genitori presenti non sembravano aver molta voglia di affidare i loro piccoli alle amorevoli cure dei componenti dell’amministrazione Farioli. «Mio figlio a degli estranei non lo lascio» commentava Silvia Castellanza, presidente del comitato della materna Pontida, «educatori non ci si improvvisa. E comunque in questa vicenda le informazioni le abbiamo avute solo dai sindacati, dall’amministrazione niente». «Apprezziamo il gesto, per carità, ma non sono educatori» ribadiscono in coro Verbena Baggio, presidente del comitato del nido Ferrario di Borsano, e la "collega" Francesca Giannuzzi per il nido Poggi. «L’anno ha dodici mesi, non ci si può ridurre al 28 giugno, e anche a precettare le educatrici come si dice non se ne avrà la stessa disponibilità che durante l’anno».

Probabilmente alla fine l’assemblea del 1° luglio sarà revocata, evitando la scena
improponibile di Farioli&Co. alle prese con ciucci e pannolini. Intanto lunedì si andrà in Prefettura per un tentativo di conciliazione tra le parti, ma forse all’ultimo momento, prima ancora di comparire davanti al Prefetto, si troverà la sospirata "quadra". Intanto oggi i
 genitori non hanno trovato nessun componente dell’amministrazione ad accoglierli in municipio. Non il sindaco, fuori Busto per impegni di lavoro; non gli altri assessori, ad eccezione, casuale, di Luigi Chierichetti (servizi sociali) che aveva appena celebrato un matrimonio civile e ha funto da parafulmine delle arrabbiature altrui. Sul posto c’erano anche i consiglieri comunali Marta Tosi e Antonello Corrado, entrambi con figli in età da nido o da asilo. «Allucinante» sentenzia la prima, ricorrendo al sarcasmo: «se non altro, ecco, si fa un po’ di vita sociale grazie all’amministrazione: ci si incontra, c’è un po’ di movimento…» Corrado commenta che «non è con le uscite da cabaret che la Giunta può affrontare la questione».

Quando ormai il burattinaio Elis Ferracini sta preparando al pennarello le sagome dei piccoli, fra palloncini, rincorse, cadute e strilli, da appendere in bella vista «per quella sagoma d’un sindaco», è Farioli a farsi vivo per telefono facendo fuoco e fiamme. Minaccia, «se entro dieci minuti non saranno porte delle scuse», di denunciare le educatrici per «omissione di pubblico servizio, abbandono di minori e potenziale arricchimento indebito». E ancora: «mi è stato riferito che a detta degli assessori queste lavoratrici negli ultimi anni sarebbero state a casa – pagate – nei periodi di Natale e Pasqua. Se fosse vero sporgerò denuncia in Procura; in caso contrario, non vedo perchè se ne debba parlare». Effetto Corte dei Conti, ancora una volta: è infatti a quest’ultima, nonchè alla Procura, che  il primo cittadino indirizza per conoscenza la lettera inviata in proposito al segretario comunale Rossi e agli assessori alla partita Fantinati (cultura-istruzione) e Zingale (personale). E Farioli rincara: «Chi strumentalizza i bambini per fini di parte è destinato alla Gehenna (l’inferno giudaico ndr), lo dice anche il Vangelo. Spero che questi piccoli in futuro possano avere esempi migliori».

Alla fine, a rabbonire in qualche modo gli animi arrivano la funzionaria del settore pubblica istruzione, signora Guzzo, e, a mo’ di rappresentante del personale, nientemento che Claudia Colombo, già sindaco di Ferno e assessore provinciale alla Cultura in quota Lega, in qualità di coordinatrice presso la materna Maria di Nazaret. Porte le rituali scuse ai genitori (in gran parte già andati via), sottolineato il ruolo «decisivo» del sindaco e degli assessori nel risolvere la questione, viene riferito che i fondi per il pagamento degli incentivi richiesti dalle dipendenti del settore sono stati trovati – per tutto il mese, non solo per due settimane, purchè comunque vi acconsenta la Corte dei Conti, non si sa mai – e soprattutto che «a settembre si stilerà il calendario scolastico», grande assente da anni e causa ultima del cronico ridursi all’ultimo momento per le trattative. Sipario (per ora).

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Pubblicato il 28 Giugno 2008
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