“Il caso zingari”, tra paura e discriminazione
Chi sono i nomadi d'Italia? E perchè sono diventati bersaglio di paura e intolleranza? Se ne parla lunedì sera alle Acli di via Agnelli
Sono indicati da alcune forze politiche come il problema principale dell’Italia, come la causa dell’insicurezza che attanaglierebbe il nostro Paese . Ma chi sono i nomadi d’Italia? E perchè sono diventati il parafulmine della paure del popolo italiano? Nell’ultimo incontro dedicato al tema dell’integrazione e delle discriminazioni, il Circolo Acli di Gallarate concentra l’attenzione sul “caso” – storico e insieme d’attualità – dei nomadi. E proprio “Il caso zingari” si intitola il libro che farà da filo conduttore della serata di lunedì 30 giugno alle sede Acli di Gallarate, in via Agnelli: edito dalla Comunità di Sant’Egidio, il libro sarà presentato da Daniela Sironi, responsabile della Comunità per il Nord Italia .
Un mondo – quello dei nomadi – in realtà molto diversificato, fatto di sinti cittadini italiani, di rom bosniaci scappati dalla guerra balcanica degli anni Novanta o giunti dopo la “caduta” delle frontiere con Romania e Bulgaria; di persone che vivono nelle case popolari o in campi attrezzati e di famiglie che occupano ex aree industriali dismesse. Un mondo composito, accomunato solo dal disprezzo da parte dei gagi, i sedentari, e dalle persecuzioni secolari, culminate nel barò porrajmos, il genocidio per mano nazista che fece tra mezzo milione e un milione di vittime e che ben pochi oggi ricordano. Il paragone tra antisemitismo e antigitanismo è stato richiamato anche di recente (ad esempio da Amos Luzzatto, presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane), di fronte agli episodi di intolleranza e agli atti aggressivi registrati in tutta Italia, da Napoli a Milano, e di fronte alle scelte politiche incentrate sul controllo delle comunità nomadi: dalla costituzione di un Commissariato dedicato alla sola etnia rom alla proposta di un archivio di impronte digitali esteso anche ai bambini.
“Non possiamo consenire che questo accada” è il titolo del ciclo di incontri che si chiuderà martedì sera: «Non possiamo consentire – dicono le Acli di Gallarate – che nella nostra società e nella nostra comunità ritornino in forme piu’ o meno nuove e piu’ o meno esplicite forme di discriminazione su base razziale, etnica, nazionale e verso le minoranze. Per questo è necessario che non solo i Cristiani ma tutte le donne e gli uomini che hanno a cuore l’idea del progresso umano mosso dalla speranza, fiducia, solidarietà ed accoglienza si sensibilizzino ed operino per contrastare questa grave forma di sfiducia, paura, chiusura che rischia di far fare pesanti passi indietro al percorso faticoso e spesso dolorosamente conquistato della nostra civiltà.» Per questo il movimento cattolico dei lavoratori chiede «un lavoro di confronto e sensibilizzazione culturale presso i cittadini, le associazioni e le parrocchie», che non si esaurisca in tre serate di confronto, ma che dagli incontri possa partire.
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