“Operazione PEEP”, un migliaio le richieste per “sbloccare” le case

Circa metà degli inquilini ha già presentato la domanda. Lavoro intenso per l'apposito ufficio istituito dal Comune a inizio ottobre, soddisfatto l'assessore Crespi

Buon successo per l’operazione "sblocco abitazioni" sulle aree PEEP (edilizia economico-popolare) avviata quest’anno dal Comune di Busto Arsizio. Sono un migliaio circa, in una cinquantina di fitti faldoni di documenti, le richieste pervenute all’apposito ufficio PEEP attivato a Palazzo Gilardoni a partire dall’inizio di ottobre. Si tratta di inquilini che tramite il pagamento di una cifra da precisare nei singoli casi, e che potrà andare dai 4 ai 15mila euro a seconda di dimensioni e tipologie degli alloggi, per riscattare il pieno diritto di proprietà sugli appartamenti, purchè siano trascorsi almeno 18 anni dalla stipula delle relative convenzioni (non dall’ingresso nell’alloggio). Una mossa anche destinata a ravvivare un mercato immobiliare fattosi stagnante. E nonostante la crisi incombente l’ufficio PEEP ha avuto davvero moltisso da fare, come conferma l’assessore al patrimonio e affari legali, Mario Crespi: «Anche oggi, 30 dicembre, ci sono stati dei contatti e delle richieste di informazioni, e non è stato raro vedere addirittura qualche coda questo autunno. Abbiamo distaccato due persone dell’amministrazione comunale che si occupano quasi esclusivamente di questa attività». Oltre duemila gli immobili interessati all’atto dell’approvazione della misura da parte del consiglio comunale, i due terzi delle abitazioni di edilizia residenziale convenzionata, una cifra in crescita col passare dei mesi e lo scattare del limite dei 18 anni dalle convenzioni.

Si è così giunti ad avviare una prima procedura pilota che dovrà fare da battistrada per quelle successive. Riguarda l’immobile di via Baracca al civico 21, costruito a suo tempo dalla coop Nuova Urbanistica: è uno di quelli per cui sono giunte le maggiori richieste. La via maestra per avere la pole position fra le richieste «è quella di farsi avanti»: così l’assessore. «Ovviamente le unità immobiliari in cui si registra il maggior interesse al riscatto saranno le prime ad essere "servite"». La procedura pilota ha visto gli interessati presentare i dcomenti necessari – rogito e tabelle millesimali – e chiusa la fase istruttoria da parte delgli uffici si è giunti ad una stima dei singoli appartamenti, cui gli interessati possono controbattere con le loro osservazioni. L’obiettivo è di "sistemare" tutte le richieste entro il 2010 al più, quindi di velocizzare il lavoro sulla base dell’esperienza accumulata in questa fase di avvio. E qualche milioncino di euro potrà portare un utile contributo alle casse comunali, al momento non floridissime.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 30 Dicembre 2008
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