Cgil: «Social card, un fallimento»

Il sindacato rende noti i numeri del provvedimento. A Varese oltre 2200 richieste, accolte 1600. La maggior parte delle richieste concentrate nel Sud Italia

La social card del ministro Giulio Tremonti è già stata criticata dal sindacato sul piano dei principi. Ora, sotto la lente d’ingrandimento della Cgil sono caduti i numeri di questo provvedimento, perché ad oggi sarebbero poco più di 420 mila le carte attivate. «Tremonti parlava di un milione e trecentomila aventi diritto – dice Florindo Riatti (foto), segretario dello Spi- Cgil di Varese.    La realtà però è ben diversa, perché quelle attivate realmente sono meno di n terzo di quella cifra».

«Inoltre – continua il sindacalista –  mentre alcuni componenti del governo continuano a parlare pomposamente di interventi a favore della nostro territorio, i dati ufficiali ci dicono che la maggior parte delle social card sono concentrate in tre regioni del Sud: Campania, Sicilia e Puglia con 246.766 carte attive su un totale di 423.868, ovvero il 58%».

 

Secondo i dati diffusi dalla Cgil, Lombardia e Piemonte insieme hanno attivato 36.866 carte, pari all’8,7%, in provincia di Varese su una richiesta di 2.263 carte acquisti ne sono state caricate solo 1.676. «Noi sappiamo benissimo invece – spiega il sindacalista – che la situazione di disagio sociale, anche nel nostro territorio, è molto diversa e ben altro intervento da parte del governo sarebbe necessario per dare una risposta ai bisogni degli anziani e dei più deboli.  Il disagio, in alcuni casi anche forte, che esiste in provincia di Varese non viene intercettato e i bisogni primari, al di là dei proclami di alcuni componenti del governo, anche a Varese non hanno risposta».

 

La situazione generale resa nota da fonti ufficiali fa registrare nel Mezzogiorno la presenza più massiccia della carta acquisti, con la Campania che conquista il podio con 100.840 card attive, la Sicilia che si piazza al secondo posto con 95.466; e al terzo la Puglia, che conta 42.460 tessere “caricate”. Ma anche nel Lazio i numeri sono alti, con 36.990 tessere attive nel Lazio; mentre la vicina Umbria è a quota 2.752. Numeri fiacchi, al contrario, nella piccola Valle d’Aosta, dove le carte rappresentano il numero più basso in Italia, pari a 309; e a seguire, come regioni con meno Social card, ecco il Trentino Alto Adige (1.122); Molise (2.156); mentre si alzano in Piemonte (14.863) e Lombardia (22.203).

 

In Campania le richieste sono state 140.696, quindi ben 39.856 persone che hanno fatto domanda sono rimaste senza; in Sicilia, su 129.747 richieste, in 34.281 non hanno avuto i 40 euro mensili; e in Puglia, infine, a vuoto sono andate 14.757 richieste, a fronte di un totale pari a 57.217. I dati diffusi dall’Inps, ci dicono che a livello nazionale sono state caricate 423.868 carte, ossia circa il 73% delle domande presentate. Quindi i tre quarti delle 580.268 richieste hanno ottenuto l’accredito sulla carta emessa dalle Poste.

 

 

«Le motivazioni dei mancati accrediti – conclude Riatti – , come si legge nella nota che accompagna i dati, è dovuta al fatto che nella maggior parte delle volte, poco più di 147mila casi, non venivano rispettati i limiti di reddito richiesti dalla normativa; mentre per le rimanenti 9 mila richieste non si è potuto procedere a verifica per assenza o incompletezza dei dati anagrafici».

 

 

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 23 Gennaio 2009
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