Lufthansa: “Non siamo fuori dalla competizione per Alitalia”
La compagnia tedesca ribadisce l'interesse per il vettore tricolore e per lo scalo di Malpensa: la chiave è la partita sulla liberalizzazione dei diritti di volo
Lufthansa non molla la presa su Alitalia e tanto meno su Malpensa. Le parole della portavoce della compagnia tedesca Claudia Lange sono chiare: «I contatti tra i massimi vertici di Lufthansa e della Cai-Alitalia continuano e sono in corso anche in queste ore – spiega al quotidiano online Affaritaliani.it -. Finora non abbiamo presentato alcuna offerta formale per Alitalia, ma questo non significa che non possiamo ancora farlo. La possibilità di presentare in futuro un’offerta per la compagnia aerea italiana esiste ancora. Non siamo fuori dalla competizione». I rapporti dei tedeschi con il Nord Italia sono legati a doppio filo anche e soprattutto grazie alla volontà concretizzata con l’accordo siglato con Sea di investire a Malpensa e farne il quarto hub della compagnia. Alitalia o no, Lufthansa infatti da febbraio comincerà a volare con il marchio Lufthansa Italia dallo scalo della brughiera verso numerose destinazioni europee, con rotte che saranno intensificate nei mesi a venire. In vista delle liberalizzazioni dei diritti dei voli promesse dal governo, la società di Francoforte potrebbe decidere di allargare il raggio d’azione ai voli intercontinentali, approfittando degli slot (finestre orarie di 15 minuti che vengono concesse alle compagnie aere per effettuare il volo compatibilmente alla possibilità di uno scalo) disponibili a Malpensa. Per lo scalo varesino infatti nemmeno il variegato partito del Nord dovrebbe essere interessato alla disponibilità degli slots, dato che ce ne sono in quantità a disposizione e vengono concessi da Assoclearance (non dal governo o da Sea) senza vincoli specifici. Quello che in tanti chiedono e che potrebbe fare il gioco di Lufthansa è la liberalizzazione dei cosiddetti "diritti di traffico", che si suddividono in due categorie: quelli per compagnie estere (extra UE) e quelli per compagnie aeree italiane (Alitalia, Lufthansa Italia, Merdiana e così via…). I “diritti di traffico” vanno richiesti a Enac e Ministero dei Trasporti, enti che poi devono negoziare per avere il
via libera con i loro corrispettivi nei Paesi esteri. Ad esempio per Shangai ci può essere la possibilità di effettuare sette voli giornalieri da Milano e da Roma, oppure solo da Roma o ancora solo da Milano. Un altro esempio: al momento Kathay Pacific non può atterrare a Milano ma solo a Roma da Hong Kong, dato che l’accordo bilaterale è stato scritto (allora) per privilegiare Roma e non Milano, avvantaggiando Alitalia che da Milano poteva volare ad Hong Kong. In sostanza la partita da giocare per permettere alle compagnie interessate di volare da Malpensa è quella sui diritti di volo, non tanto sugli slots: quelli che Alitalia non utilizza più per scelta industriale, in particolare quelli intercontinentali, dovrebbero essere ridiscussi per consentire a compagnie terze di effettuare quelle rotte.
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