Ventimila euro di debiti per ogni famiglia della provincia
È il risultato della ricerca della CGIA di Mestre. Varese è al tredicesimo posto. Dall'entrata dell'euro i debiti sono più che raddoppiati
È di 19.250 euro l’indebitamento medio delle famiglie della provincia di Varese alla fine del 2008. È quanto emerge da uno studio della CGIA di Mestre. L’analisi del centro veneto di Confartigianato presenta presenta l’indebitamento medio delle famiglie italiane – causato dall’accensione di mutui per l’acquisto della casa, dai prestiti per l’acquisto di beni mobili, dal credito al consumo, dai finanziamenti per la ristrutturazione di beni immobili, etc.. Questo ha toccato nel dicembre del 2008 i 15.000 € (precisamente 15.067,6 €). A livello provinciale le “sofferenze” maggiori sono a carico delle famiglie di Lodi (20.960,45 €), seguite da quelle di Roma (20.953,6 €) e da quelle di Milano (20.857,3 €).
Varese con i suoi quasi ventimila euro è al tredicesimo posto.
Il record della crescita del debito delle famiglie avvenuta tra il 1° gennaio 2002 (data dell’introduzione dell’euro) e il 31 dicembre 2008, invece, appartiene alla provincia di Chieti che in questi 6 anni è stato del +117,85%. Varese è al settimo posto con un incremento del 107,51%.
Come interpretare questi dati?
“Innanzitutto – esordisce Giuseppe Bortolussi segretario della CGIA di Mestre – le province più indebitate sono quelle che presentano anche i livelli di reddito più elevati. E’ chiaro che tra queste famiglie in difficoltà vi sono molti nuclei appartenenti alle fasce sociali più deboli. Tuttavia, appare evidente che la forte esposizione di queste realtà, soprattutto a fronte di significativi investimenti avvenuti negli anni scorsi nel settore immobiliare, ci deve preoccupare relativamente. Altra cosa è quando analizziamo la variazione di crescita dell’indebitamento medio registrato tra il 2002 e il 2008. Al di sopra del dato medio nazionale troviamo molte realtà provinciali della Puglia, della Campania e dell’Abruzzo. Ciò sta a significare che questo aumento è probabilmente legato all’aggravarsi della crisi economica che ha indotto molte famiglie a ricorrere a prestiti bancari per affrontare questa difficile situazione”.
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