Riforma Gelmini: il Consiglio di Stato non approva

I giudici amministrativi hanno espresso riserve sulla riforma del ciclo secondario di studi e hanno chiesto spiegazioni al Ministero, sospendendo il parere

Il Consiglio di Stato non dà la luce verde alla Riforma Gelmini. L’atteso parere ha gelato le attese del Minsitero della Pubblica Istruzione e rischia di compromettere la revisione del ciclo di studi superiore. I giudici, infatti, contestano l’eccesso di delega perchè i regolamenti emanati dal ministro vanno al di là della delega concessa dal Parlamento: la riduzione di ore e di materie, non rientrano nella delega che prevede, secondo i magistrati, "la sola ridefinizione dei curricula vigenti nei diversi ordini di scuola anche attraverso la razionalizzazione dei piani di studio e relativi quadri orari".
Il primo punto dubbio è di tipo normativo e riguarda l’utilizzo del decreto ministeriale per introdurre gli obiettivi specifici di apprendimento, le articolazione delle cattedre e la  definizione degli indicatori per la valutazione.  

Un altro punto "debole" è quello dei tetti a piani di studio che ogni singolo istituto dovrebbe scegliere da sé sulla base di esigenze specifiche territoriali: i tetti imposti dalla legge non sarebbero conformi al principio dell’autonomia e si chiedono più margini di decisione per le scuole.

Forti perplessità sono state infine espresse dal Consiglio di Stato anche sulla revisione degli organi collegiali, responsabili delle strategie principali di ogni singolo istituto superiore: i nuovi regolamenti ministeriali ripensano gli organi collegiali, obiettivo non condiviso dai giudici amministrativi: «sarebbe più coerente con l’obiettivo di realizzare l’autonomia – scrive il Consiglio di Stato –, lasciare alle istituzioni scolastiche la scelta in merito all’opportunità di istituire tali organi».

Il Consiglio di Stato ha chiesto, dunque, al Ministero di chiarire i punti più discussi sui tre schemi di regolamento approvati dal Consiglio dei Ministri e attualmente all’esame delle commissioni parlamentari, riservandosi "la facoltà di disporre l’audizione del Capo dell’Ufficio legislativo del Ministero, nonché del dirigente generale competente all’istruttoria del regolamento", sospendendo nel frattempo l’emanazione del parere.

La doccia fredda del Ministero non sembra, però, bloccare il Ministro Gelimini che ha indetto una riunione d’urgenza per accorciare I tempi. È, dunque, probabile che la macchina non si fermi, tutt’al più slitteranno ulteriormente I temini per le iscrizioni.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 15 Dicembre 2009
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