Napolitano rimanda alle camere la legge sul lavoro
Il Presidente della Repubblica ha deciso di non firmare la legge che modifica lo statuto dei lavoratori, in particolare gli articoli che riguardano l’arbitrato. È la prima volta che il presidente chiede una nuova deliberazione
Napolitano respinge alle camere le nuove norme sul lavoro. Il Presidente della Repubblica ha deciso di non firmare la legge che modifica l’articolo 18 dello statuto dei lavoratori, in particolare gli articoli che riguardano l’arbitrato. È la prima volta, da quando è stato eletto, che il presidente chiede una nuova deliberazione. Soddisfatta l’opposizione e la Cgil di Guglielmo epifani che contro questa legge aveva indetto a marzo uno sciopero generale. Il Capo dello stato non ha nascosto così le perplessità sulle norme che prevedono la possibilità del ricorso a un arbitro in esclusiva, e in alternativa, a un giudice per risolvere i contrasti legati al rapporto di lavoro, compreso il licenziamento ma non solo.
Il Governo ha incassato con fair play la decisione del Quirinale e ha lasciato intendere che, proprio sul lavoro, potrebbe aprirsi il primo tavolo di confronto tra i partiti in Parlamento.
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