Dalla disperazione alla gloria: storia di un sogno Paralimpico
Desy, rimasta vittima di un incidente sul lavoro, è tornata a sorridere grazie all'Inail e a una bicicletta che potrebbe portarla fino a Londra 2012
«Quando, circa a metà gara, ho sentito le forze esaurirsi, ho pensato a tutte le persone che in Inail stanno credendo in me, che mi stanno aiutando a venir fuori dalla mia depressione Così ho concentrato tutta la mia forza sui pedali e ho tagliato il traguardo. Per prima! Che emozione…» Così, Desirée Crisafulli ricorda la gara vinta lo scorso week end a Mogliano Veneto, una vittoria incredibile ottenuta ai campionati italiani.
Incredibile perchè Desy, solo un mese fa, era in un letto d’ospedale, dopo l’ennesimo intervento chirurgico al braccio, rimasto seriamente lesionato in seguito a un incidente sul lavoro.
E proprio dall’incontro tra lei, vittima di un infortunio sul lavoro, e il personale dell’Inail, è nata una passione che ambisce ad arrivare lontano, magari sino alle Paralimpiadi di Londra 2012: « All’Inail esiste un programma per reintegrare le vittime di incidenti sul lavoro – ha spiegato il direttore della sede varesina Alfonso Speranza – Si fa leva su possibili interessi nel mondo ludico sportivo e noi forniamo assistenza ed eventuali strumenti. Quando lo abbiamo proposto a Desirée Crisafulli, lei ci ha parlato di una vecchia passione per la bici, che, però, le sembrava irrealizzabile a causa della sua menomazione».
Invece, grazie anche al supporto psicologico dello staff medico e sociale dell’Inail, Desy è risalita in sella e ha trovato grinta e motivazioni per uscire dal "buco nero": « Studiavo all’Università edi Milano e lavoravo per mantenermi. Non potevo pensare che proprio al lavoro avrei vissuto un’esperienza così devastante. Poco più che ventenne mi sono ritrovata con una menomazione che mi ostacolava la realizzazione del mio futuro. Cosa avrei fatto? chi mi avrebbe dato un lavoro e uno stipendio? Come avrei fatto a vivere? Da tutte queste drammatiche domande sono uscita a poco a poco proprio grazie alla mia nuova famiglia, incontrata proprio qui, all’Inail dove ho ricominciato a sperare».
Ora Desy deve affrontare ancora qualche opereazione necessaria anche a migliorare la posizione ergonomica del suo braccio infortunato sul manubrio. Da parte sua, l’Inail Varese vorrebbe convincere i vertici nazionali a sposare la causa di Desy, rendendola testimonial di un modo di reagire agli infortuni: « Molti ignorano che Inail offra un’occasione di rinascita – spiega il dottor Speranza – E proprio partendo dalla necessità di migliorare la comunicazione, ci piacerebbe sostenere Desirée sino ai giochi Paralimpici di Londra».
E chissà se quei vertici, tra cui spicca anche il varesino Mario Carletti alla direzione nazionale riabilitazione, condividano questo ambizioso progetto.
Intanto Desy, alla ricerca di sposor per pedalare fino a Londra, ha ripreso gli studi: « Mi sono iscritta a Scienze della Comunicazione all’Insubria. Anche questo impegno lo onorerò con passione perchè fa parte dell’accordo con la mia nuova famiglia. Un accordo per ricominciare a vivere»
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