Scienze politiche (pre)occupata
Erano molti anni che a Milano non venivano occupate le università: dopo una lunga fiaccolata per le vie del centro, scienze politiche è stata occupata da un centinaio di studenti
In tutta Italia sono mesi che le università vengono occupate da studenti e ricercatori per esprimersi contro l’ormai famoso ddl Gelmini, ma quelle milanesi sembravano immuni da questa forma di protesta, almeno fino a pochi giorni fa. Infatti, poco dopo le 18 del 29 novembre, gli studenti in corteo sono entrati nella facoltà di via Conservatorio gridando alla città “scienze politiche è (pre)occupata!”. La sera, in realtà organizzata da tempo, prevede un fitto programma di eventi e attività culturali. Questo perchè “crediamo che l’università non sia solo un luogo dove fare lezione o studiare, ma debba essere anche un luogo di incontri, dibattiti e spettacoli”. La lunga notte di scienze politiche si è così aperta alle 19 con il monologo Spartaco di Renato Sarti del Teatro della Cooperativa che avverte “dovete difendere la cultura del nostro Paese, perchè per noi l’arte è come il petrolio per i paesi arabi”. Nel frattempo, musica e aperitivi animano il giardino della facoltà fino a quando, verso le 20, è pronta la cena. Contemporaneamente inizia anche la discussione sul delicato tema di “cosa facciamo domani?”. I rappresentanti dei vari collettivi studenteschi, quelli di tutte le facoltà milanesi e semplici studenti discutono animatamente sulle iniziative da intraprendere il 30 novembre, giorno della grande manifestazione per le vie di Milano. Le anime sono tante e, nella discussione che si protrae per quasi due ore, non viene trovato nessun accordo. L’assemblea viene così sciolta e riprendono le attività in programma: musica live, lettura di poesie e dj set che si protrarranno fino a notte inoltrata. Nel frattempo però, i rappresentanti di collettivi e facoltà si riuniscono in privato per decidere la linea comune da adottare e, con qualche difficoltà, si trova un accordo di massima: picchettaggio alla mattina in facoltà, corteo per raggiungere Largo Cairoli che passi in via Festa del Perdono (sede del rettorato della Statale) e, durante il corteo, appena possibile provare a sganciarsi dal percorso presidiato dalle forze dell’ordine. La serata prosegue tra musica e balli e, lentamente, tutti vanno a dormire accampandosi in maniera più o meno organizzata tra corridoi e aule della facoltà. Da notare che per tutta la notte un efficiente servizio d’ordine formato da diversi studenti ha vigilato sull’occupazione lasciando, la mattina successiva, l’università in ottime condizioni.
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