Uno scatto fotografico per ritrarre gli alberi

Gli alberi faticano sempre più a sopravvivere in ambiente urbano: Legambiente Gallarate organizza un concorso fotografico per denunciare, ma anche per valorizzare gli alberi centenari rimasti

Un concorso fotografico per valorizzare gli alberi e denunciare la loro difficile sopravvivenza in ambiente urbano.  Il circolo Legambiente “Ercole Ferrario” di Gallarate lancia il concorso fotografico “Un albero in città”, con l’obiettivo di promuovere la fotografia come mezzo espressivo per denunciare la difficile situazione in cui sono costretti a vivere alcuni alberi nella città, ma anche per valorizzare quelli secolari ancora presenti o i più abili ad adattarsi in un ambiente ostile (nella foto: via Volta, novembre 2010).

Il concorso è aperto a tutti, non solo ai cittadini gallaratesi. I partecipanti possono inviare fino ad un massimo di 3 fotografie in formato digitale o in formato cartaceo (dimensioni normali 13 x 18 cm – formato massimo A4). La documentazione fotografica dovrà pervenire entro e non oltre il 31 dicembre 2010 all’indirizzo e-mail gallarate@legambiente.org, insieme ad un breve testo contenente luogo dello scatto e dati anagrafici dell’autore. Una giuria valuterà il vincitore.

In città non è facile piantare nuovi alberi, ma anche per quelli che hanno già messo radici la vita è molto precaria: vittime dello scarso senso civico di molti cittadini, assediati dalle automobili parcheggiate, soffocati dall’asfalto e dai cantieri, vittime di graffiti e di cartelloni abusivi, gli alberi sono quotidianamente minacciati dall’assalto della giungla urbana che li circonda. Eppure piantandone 3 si può compensare la CO2 prodotta dal consumo annuo di elettricità di 3 persone che vivono insieme.

«La nostra iniziativa – spiegano i responsabili locali di Legambiente – vuole in maniera originale portare all’attenzione la presenza della natura in questa città. A Gallarate, come in quasi tutta la Lombardia il progressivo consumo del suolo sottrae spazio all’agricoltura e alla biodiversità. I gravi effetti non solo sulla qualità della vita ma anche sotto il profilo economico sono sotto gli occhi di tutti: per esempio, è l’accresciuta impermeabilità del suolo conseguente alla cementificazione e all’edificazione incontrollata la prima causa delle alluvioni».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 21 Dicembre 2010
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