Cimberio, ruggito playoff. Kangur abbatte Milano

Il derby dell'A8 viaggia in direzione Nord: in un palazzetto pieno l'ala estone guida i compagni all'82-71 finale. Qualificazione ancora incerta, ma il passo avanti è importante

Il ruggito del Kanguro non è il nome di una trasmissione radiofonica, né un verso che fa ridere chi lo ascolta. E’ invece un rumore assordante che manda in bambola la costosissima e chiccosissima Armani Jeans e la fa precipitare nel derby di Masnago sino all’82-71 finale che per Varese vuol dire tenere vivissima la speranza di giocare i playoff. Non sarà semplice perché mancano due vittorie in quattro gare, ma la squadra di Recalcati dà una prova di forza notevole, sospinta da un Kangur (foto S. Raso) in versione mostruosa. L’ala estone aggiunge a mezz’ora già positiva un ultimo quarto strepitoso, dando così ai bravi compagni la spinta giusta per volare fino al traguardo. Lo seguono in tanti, perché Goss fa il suo dovere al tiro (22) punti, la coppia Rannikko-Stipcevic fa in regia ciò che Greer e Jaaber si sognano mentre Galanda trova giocate d’altri tempi. Se aggiungiamo che Slay si guadagna la pagnotta pur senza brillare e che Talts dà ancora un impatto molto utile, capiamo perché questa partita non poteva che incanalarsi in direzione nord sulla A8. Milano non capisce che la propria sfuriata iniziale non è sufficiente, lascia che la Cimberio riguadagni terreno e fiducia e pian piano fa proprie le paure iniziali della squadra di Recalcati. Le percentuali cambiano all’improvviso, Varese vince anche in campi non suoi (tipo i rimbalzi) e il buon Charlie detronizza un Peterson che purtroppo per l’Armani appare in balia degli eventi, a sostenere le ragioni di chi (anche noi) considera il suo ritorno un puro e semplice gioco di marketing.
I cinquemila di Masnago, caldo e appassionato come si deve, si godono così un successo pieno e meritato e ora credono davvero che la qualificazione potrebbe arrivare. I risultati di oggi non aiutano, ma del resto con le mille combinazioni possibili è inutile sperare in concomitanze positive. Se ci saranno, tanto di guadagnato: ora però sappiamo che la Cimberio ha qualche carta in mano e può scegliere il modo migliore per giocarla.

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Cimberio-Armani 82-71 4 di 17
COLPO D’OCCHIO – Il palazzetto è davvero pieno per il clasico del derby italiano tra Varese e Milano. Schieramento di sicurezza “tipo Beirut” all’esterno, del tutto eccessivo, calore all’interno dove non manca la coreografia (foto a lato) che colora gli spalti di biancorosso. Sono neri i nastri sulla pelle dei giocatori (ma anche degli staff e di diversi tifosi) a ricordare il “no” del basket al razzismo.
 
PALLA A DUE – Righetti c’è, è in divisa e va in panchina ma solo per motivi regolamentari: fino a mercoledì (visita di controllo) il suo polpaccio non gli consente di giocare. Accanto a lui Talts e non Serapinas: la prestanza fisica di Milano suggerisce a Recalcati questa soluzione. Charlie parte con Kangur in ala piccola e mette Slay e Fajardo a presidiare i tabelloni di fronte a Rocca e Mancinelli, con Hawkins e Maciulis ad aggiungere fisicità.
 
LA PARTITA – Non è la miglior Cimberio quella iniziale: i biancorossi appaiono timorosi di fronte alla potenza fisica di Milano e ne vengono intimiditi. Ne esce un attacco poco brillante che lascia anche la possibilità agli ospiti di ripartire in velocità; nasce così il 3-12 con tripla Jaaber e contropiede di Mancinelli a vanificare uno stoppone di Fajardo. Ci pensa Goss (tripla frontale e due liberi) a riaccendere l’attacco e il tifo di casa che poi si scalda sui due falli fischiati a Kangur. Il finale è tutto ospite: arresto e tiro vincente di Greer e triplone di Jaaber per il 9-20 del 10’; nel mezzo una palla persa – dopo mannaiata non fischiata – dalla Cimberio.
Le triple di Maciulis e Galanda riaprono le ostilità e proprio Gek trova il tiro del 19-27; purtroppo Slay non trasforma i canestri la propria carica agonistica e così Recalcati rimette Fajardo. Nel frattempo però, Kangur e Goss si esaltano e al 15’ Varese è con il fiato sul collo dei rivali: 24-27, con tripla spaziale dell’americano. Purtroppo Fajardo, attento in difesa, non viene premiato dal tiro del pareggio; l’Armani resta così avanti con i liberi e con la terza tripla di Maciulis cui replica Kangur (31-34). L’estone, forse stanco, però si inceppa e così Milano riparte sul finire di periodo con Eze (schiacciata terrificante) e Mancinelli (tripla). Va detto però che inizia a colpire Stipcevic: i suoi 4 punti e un libero di Rannikko danno il 36-41 dell’intervallo.
Recalcati ripropone i tre piccoli a inizio ripresa ed è Rannikko a infilare una bella bomba che vale il -3: Varese ci crede, chiude la difesa e lancia Goss per il contropiede del 44-45. C’è pure il pallone del sorpasso ma Slay si fa intimidire da Eze prende solo il ferro; Peterson ferma allora il gioco e guadagna subito dopo il terzo fallo di Kangur. Si rivede Talts con rimbalzo di qua e canestro di là ma è il centro da otto metri di Rannikko a valere il primo sorpasso (49-47). Varese però fallisce due attacchi non impossibili e viene trafitta da Jaaber e Mordente dall’arco (50-54); Recalcati non spende il timeout ma trova due punti di Talts su assist di Galanda. Il pivot baltico fa però il quarto fallo e lascia spazio a Kangur che recupera un ribalzo e dà il la al triplone di Goss con cui arriva il 55-56 della terza sirena.
 
IL FINALE – Kristjan Kangur dà il via al quarto periodo con tripla e rimbalzo, Rannikko lo segue e Varese trova il 61-56 al 32’. Jaaber segna due punti fortunosi, Eze la quarta stoppata e il piazzato del -1 immediato. Galanda non ci sta, Kangur nemmeno e il suo numero alla Shawn Kemp (piove dal cielo a rimbalzo, segna e aggiunge un libero) riporta la Cimberio sul 66-60. Mancinelli replica da campione ma Slay gli rende subito il favore in un momento in cui si gioca molto sui nervi; Hawkins guadagna e segna due liberi però trova un Kangur mostruoso per la tripla del 71-64. Slay aggiunge difesa e Peterson si rifugia nel dovuto time-out che non ferma la furia dell’ala estone, capace di segnare anche allo scadere dei 24”. L’applauso di Masnago alla sua uscita sul quarto fallo è un boato che si ripete sul +11 di Goss; Rocca in gancio rompe l’assedio dopo miracolo di Mancinelli, ma qui il deludente Hawkins saluta la partita. Rientra Kangur a 2’ dalla fine quando Greer segna il -7 e manda Rannikko in lunetta da dove arriva un clamoroso doppio errore: pazienza perché Kangur svetta e consente a Stipcevic di riprovarci e di fare il 78-69 a 90” dalla sirena. Greer cerca e non trova fortuna e qui Milano si arrende perché anche il tiro di Jaaber trova solo il ferro. “Viviamo per te” si legge in curva sul triplone di Stipcevic, ma forse viviamo anche per una serie playoff, ancora lontana eppure intravista.
 

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Pubblicato il 17 Aprile 2011
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