Il cemento avanza, al via nuovi cantieri
In via Covetta si scavano le fondamenta per nuove palazzine. Ma gli interventi pronti a partire sono ben 18, eredità del centrodestra: compreso il gigantesco complesso con grattacielo in pieno centro
Il cemento c’è già, ma non si vede: è sulla carta, ma è destinato, un giorno, a diventare reale. Sono i 18 Piani Integrati e di Recupero, già approvati tra 2008 e 2011.
Un esempio? A distanza di quattro anni dall’autorizzazione, partono i lavori per le nuove case in via Covetta, sulla collina di Ronchi: in questi giorni è iniziato lo scavo delle fondamenta delle palazzine che sorgeranno sopra una zona verde tra la strada e viale Toscanini. Un enorme cumulo di terra all’ombra di una gru è quanto rimane del pratone, che (a dire il vero) era già quasi soffocato tra le villette realizzate verso via Sciesa e i palazzi all’incrocio tra via Covetta e via Monterosso. L’intervento era atteso da tempo, visto che l’approvazione del Piano Integrato risale all’ottobre del 2007: il piano faceva parte dell’ultima infornata approvata nel 2007 dall’amministrazione comunale di Nicola Mucci, per 30mila metri cubi. Un insieme di progetti molto contrastati allora dal centrosinistra e dalla Lega: oltre che a Ronchi, erano previsti interventi in via XXII Marzo ad Arnate e anche quelli di Largo De Gasperi a Madonna in Campagna (lo slargo con distributore di benzina e rotonda con l’aereo) e di viale Milano. Tra i punti criticati del progetto di Ronchi c’era anche l’abbattimento di un largo numero di piante del boschetto che (incredibilmente) sopravviveva in via Covetta, su questo la Lega Nord ottenne la tutela di almeno una parte degli alberi.
«I Piani per cui è già stata stipulata la convenzione negli anni e nei mesi scorsi sono diciotto» spiega il sindaco Edoardo Guenzani. Proprio qui sta il problema: con la firma della convenzione tra Comune e privati i diritti edificatori diventano definitivi e irrevocabili, «a meno di non restituire gli oneri di urbanizzazione già versati e di pagare eventuali consistenti penali». Risultato: i piani sono sulla carta, ma è come se il cemento fosse già reale. «È l’ultimo regalo della vecchia amministrazione» dice ancora polemico Guenzani, snocciolando le date in cui si sono resi definitivi i progetti: l’11 gennaio 2008 venne detto il sì definitivo al piano sull’area verde di via Covetta-via Toscanini (11600 mc), il 14 luglio 2010 quello sull’area dismessa di via Cantoni (nella foto), il 28 giugno quello di recupero di via Manzoni (limitato come cubature), il 18 maggio quello sempre di recupero di piazza San Lorenzo (a cui disse sì anche il Pd ma non Sel e Lega Nord).
In totale 265mila metri cubi d nuovi edifici, compresi quelli del grande complesso di via Cantoni, dove è previsto anche un "grattacielo" di 70 metri d’altezza. «69830 metri cubi, che significa, per fare un esempio, oltre due volte quello dell’ex Galdabini in via Borghi: una enormità» dice il sindaco Edoardo Guenzani». Con una beffa in più, secondo il sindaco: la gran parte degli oneri sono stati già versati e utilizzati. «Per i bilanci dei prossimi anni rimane poco». E intanto la risorsa del territorio è già stata utilizzata.
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