Arriva il censimento, l’Italia si racconta

Ogni famiglia riceverà, (o a già ricevuto) un questionario nel quale è invitato a rispondere alle domande dell’Istat. Le risposte forniranno i dati per costituire la fotografia del paese

Mancano 17 giorni all’ora X, quando l’Italia sarà alle prese, puntuale come ogni dieci anni, con il censimento nazionale. Il momento in cui ogni persona che si trova sul suolo italiano è chiamato a fornire una serie di informazioni per, l’Istat lo dice quasi poeticamente, “raccontare l’Italia di oggi”.
Materialmente ogni famiglia riceverà, (o a già ricevuto) un questionario piuttosto corposo nel quale è invitato a rispondere alle domande dell’Istat. Le risposte forniranno i dati per costituire la fotografia del paese: saranno dati utili per cogliere i cambiamenti in atto e orientare le politiche economiche, sociali ed ambientali. Per capire come e perché l’Italia è cambiata dall’ottobre 2001, la data dell’ultimo censimento.
Non si tratta quindi di un controllo poliziesco o fiscale, la privacy in tutti i dati forniti è protetta dalla legge, bensì di uno strumento di conoscenza.

Le versioni del questionario sono due: nei Comuni di minori dimensioni verrà distribuita la versione completa, composta da 84 quesiti; in tutti gli altri Comuni, solo ad un campione selezionato di famiglie verrà inviata la forma completa del questionario, mentre le altre riceveranno la forma ridotta con 35 quesiti.
È importante ricordare che la compilazione corretta dei questionari del censimento è obbligatoria, pena una multa che va dai 200 ai 2mila euro.
L’Istat ha diffuso anche i costi del censimento: 590 milioni di euro di cui 330 per i contributi agli organi di censimento (Ministero, Comuni), 220 milioni per beni e servizi, 8,6 destinati a «strumenti tecnologici e informatici» e 30,8 milioni per gli stipendi di chi è stato assunto a tempo determinato dall’Istat in vista del censimento.

Quello di quest’anno è il 15° censimento della storia d’Italia, per essere esatti il 15° dalla notte di capodanno dell’anno in cui fu unificato il nostro paese, il 1861. Ma sarà anche il primo la cui compilazione è prevista anche attraverso il web.
Da quest’anno, infatti, non ci saranno più i rilevatori a portare e a ritirare casa per casa i questionari, che invece verranno distribuiti attraverso le poste e dovranno essere restituiti nei centri di raccolta in comune, negli uffici postali o in alternativa, appunto, compilando tutto sul web (sulla prima pagina del questionario ricevuto si trova anche una password per accedere a un’area del sito Istat che sarà attiva dal 9 ottobre). La data ufficiale di partenza della raccolta dati è il 9 ottobre, prima i questionari non possono essere ritirati.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 21 Settembre 2011
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