Google sfida gli Hacker
Il colosso è pronto a stanziare migliaia di dollari a chi riuscirà a violare Chrome, il browser della casa creata da Larry Page
Ogni anno, dal 2007, nella manifestazione "Pwn2Own”, che si tiene in Canada, si svolge una competizione tra i talenti della programmazione informatica, gli hacker, con lo scopo di trovare le falle e i punti deboli di vari software, come web browser, smartphones e sistemi operativi. Ai vincitori vanno il computer/device che sono riusciti violare ed un premio in denaro.
Dopo che Google aveva già assegnato 300.000 dollari in ricompense per la segnalazione dei punti vulnerabili, l’anno scorso Google Chrome era uscito indenne dalla competizione "Pwn2Own" non soffrendo gli attacchi hacker.
Google si dimostra ancora più sicura quest’anno, stanziando un milione di dollari, da dividere tra gli hacker che riusciranno a trovare bug e difetti del suo browser Chrome in una competizione differente da "Pwn2Own".
Google pagherà 20.000 dollari ad ogni partecipante che riuscirà a causare problemi di sicurezza in qualsiasi browser o sistema, ma per quelli che riusciranno a colpire Chrome, la società di Mountain View sborserà 40.000 dollari ciascuno per chi sfrutterà browser e sistema operativo, e 60.000 dollari per quelli che sfrutteranno soltanto dei bug del browser. In cambio, gli hacker dovranno presentare tutti i dettagli delle falle, in modo che gli sviluppatori Google possano migliorare il sistema e garantire una maggiore sicurezza. Questa clausola non è prevista dal regolamento di "Pwn2Own”. Per questo, Google, che l’ha spesso sponsorizzata, ha deciso di smettere, facendo svolgere però la proprio competizione nella stessa conferenza, CanSecWest, che si terrà a Vancouver tra il 7 e il 9 marzo 2012.
Chris Evans e Justin Schuh, ingegneri di Google, affermano: "Non solo possiamo aggiustare i difetti, ma studiando la vulnerabilità e le tecniche usate dagli hacker possiamo ottenere miglioramenti nella sicurezza del browser".
Anche altre società, come Facebook, collaborano con gli hacker per testare i proprio software. Molte altre invece, come Microsoft e Oracle, temendo gli attacchi dei cracker, i veri criminali informatici, hanno formato alleanze per costituire gruppi di lavoro e di difesa.
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