Il ricordo dell’amico d’infanzia: “In giro in Lambretta per Bologna”
Giuseppe Giudice, ex primario di anestesia al Del Ponte, ha conosciuto Dalla sui banchi del liceo. Un'amicizia lunga e densa di ricordi
Un vuoto enorme. Il dottor Giuseppe Giudice, conosciuto e apprezzato anestesista ormai in pensione dell’ospedale Del Ponte, ha ricevuto la triste notizie dai figli: « È morto Lucio...».
Con la voce rotta dalla commozione ricorda l’artista scomparso. Per il dottor Giudice, Lucio Dalla era molto di più di un cantautore. Era l’amico di una vita. Conosciuto sui banchi del liceo a Bologna, ha condiviso tante esperienze di gioventù: « Eravamo quattro amici in giro in Lambretta. Insieme al suo primo paroliere Gianfranco Baldassari e ad Angelo Batti eravamo inseparabili. Lo abbiamo accompagnato ai suoi inizi di carriera: nelle balere della Romagna. Era invitato come "spalla" di Casadei. Poi ha iniziato a sfondare: invitato in Versilia, venivano a sentirlo i big del calibro di Mina e Ornella Vanoni».
Tanti i ricordi che affiorano in questi attimi: « Le canzoni che meglio lo rappresentanto secondo me? Sicuramente quelle che parlano di Bologna, da "Piazza Grande" a "4 marzo". Ci siamo incontrati a Natale a Bologna. Ci siamo ritrovati tra tanti amici. Ho assistito in diretta alla telefonata di Morandi che lo voleva San Remo. Lui non era convinto di andare. Poi hanno trovato un compromesso: partecipava ma come direttore d’orchestra".
«Lucio era una persona speciale, di elevata cultura e di grande umanità. Mi ricordo quando nel 1994 partecipò a una serata che avevo organizzato con i Lion per raccogliere fondi in favore del Comitato Maria Letizia Verga: raccogliemmo 40 milioni di lire. Aveva paura della malattia, ogni giorno si controllava la pressione e la glicemia. Saliva spesso sulla cyclette. È una notizia che proprio non mi aspettavo».
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