Brazzelli: “L’Italia riparta dai suoi giovani per guardare al futuro”
Il presidente di Agusta Westland ha ricevuto la civica benemerenza dal sindaco della sua città a coronamento di una carriera che lo ha visto ricoprire grandi incarichi in importanti aziende di livello mondiale
Giorgio Brazzelli (qui la sua carriera) ha trattenuto a stento la commozione, da vero ingegnere ha saputo mantenere compostezza davanti al suo nome scolpito nel marmo dell’atrio di Palazzo Gilardoni, accanto a quello di tanti concittadini che nei secoli hanno dato lustro alla città di Busto che lo ha accolto al mondo nel ’39 e che lo ha accompagnato per i primi 45 anni della sua vita. Oggi siede sulla poltrona più alta di una delle società leader mondiale nel settore dell’areonautica, la Agusta Westland, la stessa società che lo battezzò al mondo del lavoro quando era giovanissimo e neolaureato.
Oggi ha 73 anni e dopo una carriera molto brillante ha avuto l’importante riconoscimento della civica benemerenza da parte della sua città: «Questo Paese ha bisogno di una rinascita morale – ha detto l’ingegnere – e deve rifondarsi a partire da quello. Oggi i giovani devono essere artefici di questo cambiamento in un’Italia che ha sempre amato guardare al suo passato, alla sua classicità e che ora deve guardare al futuro». Brazzelli ha voluto lasciare ai suoi concittadini parole importanti in un momento storico particolare cui anche il sindaco Farioli ha fatto riferimento nell’introdurre Brazzelli che poi ha proseguito: «Ai giovani dico che Agusta Westland fatica a trovare ingegneri in Italia e spesso deve cercarli all’estero – spiega – vi posso assicurare che non ci sono bravi ingegneri disoccupati in Italia».
Un invito, dunque, ad investire il proprio capitale umano sulle materie scientifiche «perchè di colletti bianchi con i master alle scuole di business administration ne abbiamo molti, così come di professori disoccupati» – ha detto tra il serio e l’ironico il presidente di Agusta Westland che infine ha elogiato le tute blu: «Chi ha la responsabilità di far andare un macchinario senza che questo si fermi mai deve avere un ruolo più centrale nella vita di un’azienda» – ha detto ancora il benemerito. Insomma la civica benemerenza del 2012 è stato un riconoscimento al lavoro, al merito acquisito sul campo, alla competenza e alla professionalità.
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