Twitter, rap, tatuaggi e tanti canestri: Varese scopre Adrian Banks

La guardia della Cimberio è pronta ad esordire nel campionato italiano dopo le esperienze in Belgio, Francia e Israele. "I tifosi mi chiedono tanti punti, una pressione che non mi spaventa"

I tanti tatuaggi che porta sulla pelle sono «tutte cose positive, che mi definiscono, che rappresentano la mia creatività». Una creatività che non si esprime solo in campo, a suon di canestri, ma anche lontano dal parquet dove Adrian Banks compone e registra musica con il nome d’arte di 2cups («l’idea è venuta alla mia fidanzata») o si sbizzarrisce su Twitter dialogando con tifosi e compagni di squadra in uno slang tutto suo. La nuova guardia americana della Cimberio, 15 punti nella prima amichevole disputata contro Roma, si è ormai abituata ai ritmi di allenamento e agli usi italiani e non vede l’ora che il campionato cominci «perché questa Lega è superiore in tutto a quelle in cui ho giocato finora e sono ansioso di mettermi alla prova».
Ventisei anni, nato a Memphis e protagonista al college prima a Mississippi e poi ad Arkansas, è in Europa da quattro stagioni passate tra Belgio, Francia e Israele, dove ha vinto il titolo di capocannoniere. Ora però è tempo di Serie A e la differenza è subito balzata all’occhio di uno sveglio come Banks. «Rispetto ai miei ultimi tornei, qui è molto diverso: ci sono più squadre forti da affrontare, c’è una fisicità più importante dei giocatori e inoltre un attaccante viene preso in consegna da avversari diversi anche all’interno della stessa partita più di quanto accada altrove. Questo mi costringerà a variare le mie soluzioni, a cercare sempre modi diversi di andare a canestro ma ciò è anche di stimolo».
Quello che però è emerge dopo la prima chiacchierata (nella foto con Mario Oioli) nel ventre del PalaWhirlpool non è il ritratto del classico “spaccone” americano, che promette (e purtroppo spesso non mantiene) di stracciare le retine avversarie e di vincere tutto. Banks sa di essere la prima punta ma è pronto a calarsi all’interno di una squadra: «Quando giocavo a Liegi ero inserito in un quintetto in cui tutti i giocatori potevano andare in doppia cifra. Poi, a Netanya, sono stato utilizzato come realizzatore puro e così avevo spesso addosso mezza difesa avversaria. Ora mi piace l’idea di giocare insieme ad altri buoni attaccanti, pur sapendo qual è il mio ruolo e il mio compito, cioé quello di fare canestro».
Tra Belgio e Israele “Adriano” ha anche conosciuto due dei nuovi compagni: «Ero con Green a Liegi e lo ritengo un elemento ottimo, un americano raro da trovare in Europa per le sue qualità di passatore. Mi sta aiutando in questo primo periodo a Varese e lo considero un ottimo giocatore. Dunston invece l’ho incontrato da avversario in Israele, me lo ricordo e ho i filmati delle partite tra le due nostre squadre; me li sono riguardati per l’occasione. Ora sto iniziando a conoscere anche gli altri ma devo dire che tra di noi si è già stabilita una bella atmosfera».
Quando gli si chiede di descrivere il suo gioco, Banks usa anzitutto un termine: «Io in campo metto energia. Mi piace correre, gasare il pubblico, andare in contropiede e sono contento che in questo primo periodo il coach abbia messo ognuno di noi nella condizione di fare le cose che più ci riescono. Però sono convinto anche di un’altra cosa: mi piacerebbe arrivare ad avere un’intelligenza tattica pari dell’energia che metto in campo: questo è il mio obiettivo personale». Non una cosa da poco, soprattutto in una piazza come Varese che sa riconoscere i cavalli di razza non solo dai canestri realizzati ma anche nel modo in cui questi arrivano. «So che le aspettative sono alte e che i tifosi sono molto esigenti. Mi hanno scritto in molti, su Twitter, chiedendomi di trascinare la squadra in attacco. Una pressione che si avverte ma che fa parte del mio lavoro e che dunque sono pronto ad affrontare. E poi so quanto conta il basket a Varese: me ne accorgo ogni volta che entro al palasport e vedo gli stendardi ma non solo. La tradizione si misura anche quando vedi che i tuoi dirigenti erano giocatori della squadra – il riferimento è a una foto di Max Ferraiuolo in maglia Ranger appesa in infermeria ndr – e ora guidano il club. Ecco, io spero di legare il mio nome a questa lunga storia di pallacanestro».

Adrian Banks su internet
Sito ufficiale: www.iadrianbanks.com
Twitter: @iadrianbanks
Facebook: la pagina ufficiale
Youtube:  www.youtube.com/adrian2banks 

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Pubblicato il 03 Settembre 2012
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