La prima seduta tra Giustizia e strette di mano
La prima seduta del consiglio lombardo è stata una tappa istituzionale per ufficializzare le decisioni prese e dare un volto alle nuove cariche che da oggi cominceremo a conoscere
La prima seduta del consiglio lomabrdo è stata una tappa istituzionale per ufficializzare le decisioni prese e dare un volto alle nuove cariche che da oggi cominceremo a conoscere. Uno su tutti il nuovo presidente del Consiglio, quel Raffaele Cattaneo che eravamo abituati a vedere nelle vesti di assessore alla mobilità e trasporti: ora siede sullo scranno più alto dell’aula di via Filzi e presiederà le sedute consigliari. È stato eletto al quarto turno di votazione, quando bastava ormai la maggioranza dei consensi dell’aula, con 49 voti.
Un’elezione accompagnata da uno dei discorsi d’esordio, “il più lungo che si ricordi” mormoravano i commessi del Pirellone all’esterno dell’aula, che Cattaneo ha voluto fare per comunicare un concetto sul quale è tornato più volte anche nelle interviste che hanno seguito la seduta: «dobbiamo ridare dignità alla politica che nell’immaginario della gente è diventata qualcosa di negativo senza la quale staremmo tutti meglio: non è così».
Ma tra i passaggi più vibranti c’è stato soprattutto quello sulla giustizia, di fatto il tema che ha determinato la chiusura anticipata della scorsa legislatura. Cattaneo sul punto ha rilanciato il garantismo che da tempo caratterizza il centrodestra, «una persona è innocente finché non è condannato in terzo grado di giudizio», ma ha anche annunciato che «con una condanna di primo grado presenterei le mie dimissioni e con un rinvio a giudizio mi sospenderei dal mio incarico».
Una questione rimarcata di li a poco durante la prima conferenza stampa del nuovo ufficio di presidenza, che vede 3 dei suoi 5 componenti indagati per peculato in merito allo scandalo sui rimborsi regionali che aveva travolto l’ultima parte della scorsa amministrazione.
In aula il resto della seduta è proseguita senza grossi colpi di scena. I lavori sono stati aperti dalla consigliera più anziana, la leghista Silvana Santisi, e durante le tante pause per le lunghe votazioni molti dei consiglieri ne hanno approfittato per le nuove conoscenze. Il presidente Roberto Maroni è passato a stringere la mano a tutti i consiglieri, il suo assessore alla Sanità Mario Mantovani, ruolo cruciale per la spesa lombarda, si è presentato personalmente alla pattuglia dei consiglieri del Movimento 5 stelle.
Gli stessi attivisti del Movimento si sono esibiti in un piccolo momento di protesta, quando due di loro, tra i quali la capogruppo Silvana Carcano, hanno indossato le magliette di protesta contro la costruzione di alcune delle autostrade e infrastrutture lombarde contestate dagli attivisti. La gallaratese Paola Macchi ha portato per festeggiare l’appuntamento una torta biologica con i caratteri del Movimento.
Tra i banchi del Partito Democratico si è respirato, invece, un clima di attesa. Tra i consiglieri Pd ci sono stati diversi momenti distensivi verso la nuova maggioranza (tra le pause per la votazione Pizzul si è fermato a lungo a conversare con il neo presidente Maroni), e si è preferito non azzardare critiche senza aver misurato sul campo il lavoro dle nuovo esecutivo.
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