Mr.Vacca: “A Varese con il mio nuovo disco”

Si chiama “Pazienza” il nuovo disco di Mr.Vacca o semplicemente Vacca. Il rapper di Cagliari emigrato in Giamaica torna sulla scena musicale con un nuovo lavoro discografico che porta con se tutto il suo mondo.
Le sonorità del luogo in cui vive ma anche la crescita personale che lo ha portato a raccontare nuove storie tra le rime.
Classe 1979, cresce nella crew milanese e spopola nel 2004 tra liriche e rime che lo porteranno fino a questo quarto lavoro.
Martedì 19 marzo – giorno dell’uscita ufficiale dell’album – sarà a Varese, alla Casa del Disco di Piazza Podestà per presentarlo ai fan e sono tantissimi coloro che aspettavano il ritorno del rapper sulla scena. Più di 285 mila su Facebook, il suo nuovo singolo “Il faro e il mare" è già un successo con quasi 85mila visualizzazioni su Youtube. 

VACCA A VARESE NEL 2011

Vacca, cosa ci puoi dire di questo nuovo disco?
«Arriva a tre anni dall’ultimo lavoro discografico e prende il titolo di “Pazienza” proprio perché rispecchia il mio sentire di questo ultimo periodo. È un disco che nasce dopo un percorso di crescita personale e artistica e per fare tutto questo ci vuole pazienza, appunto. È proprio quest’ultima la chiave di tutto, quella che mi ha portato a capire me stesso e a crescere musicalmente»

Come si rispecchia tutto questo in musica?
«È cambiata la mia vita e inevitabilmente la musica lo rispecchia. Sono diventato padre e questo mi ha portato ad essere più responsabile anche nei confronti delle persone che ascoltano le mie canzoni. Io non ho mai ascoltato i miei genitori ma i rapper sì e credo che oggi succeda la stessa cosa. Credo che sia importante dare messaggi positivi, soprattutto ai giovanissimi. Certo, io non sono mai stato per il perbenismo ma oggi sento di avere più attenzione rispetto a questo aspetto»

In un momento in cui il rapper in Italia è esploso pensi che anche i tuoi colleghi debbano fare la stessa cosa?
«La mia è stata una crescita personale e questa consapevolezza l’ho raggiunta con il tempo. Oggi gli artisti della scena rap raccontano quello che sentono e credo che tutto sia soggettivo. Non vedo nulla di pericoloso però, nemmeno nei giovani rapper, oggi molto esposti e seguiti soprattutto dai giovanissimi»

Come spieghi questo ritorno del rapper in Italia?
«Io vivo la situazione da lontano, torno in Italia per lavorare e credo che oggi, finalmente, sia un genere che ha trovato il suo spazio. C’è stato un cambio generazionale, cosa che non avveniva da anni e credo che sia dovuto al fatto che i rapper raccontano quello che succede veramente, al contrario di chi non ha voglia di “svegliarsi” rispetto a ciò che gli succede intorno»

Vivi in Giamaica da anni, quanto ti influenza musicalmente?
«Dal 2000 mi sono avvicinato al raggae ed è una passione che mi porto dietro. Oggi lo vivo 24h su 24 e le influenze in “Pazienza” ci sono state, mi sono spostato molto verso quel genere. Oggi è così, domani chissà, non mi fermo mai, sono sempre in evoluzione»