Scekic dà una lezione allo spaesato Hassell

Il pivot di riserva nettamente meglio del titolare. Bravi anche Rush e Polonara ma in troppi sbagliano la partita

SCEKIC 6,5 – Fa il titolare per assenza virtuale di quello di ruolo (Hassell) e spiega perché a questi livelli ha già giocato. Roccioso, generoso, presente: sotto certi aspetti è il migliore

SAKOTA 4,5 –
Cinque tiri e cinque errori nella specialità della casa, il tiro da 3: come andare da Luini a mangiare i panzerotti e trovarli tutti bruciati. Non ce lo aspettavamo, non lo aspettava nemmeno lui: ma Varese ha bisogno del vero Dusan.

COLEMAN 4 – Poteva compiere il miracolo con quel paio di giocate clamorose nel finale, ma sarebbe stato – appunto – qualcosa che esce dalla normale logica. Come non è logico il suo match, fatto di tiri corti, di entrate sbilenche e di forzature: tre canestri su diciassette tiri sono un dato che allibisce.

RUSH 6,5 – Tonico e pungente: nel quintetto più bello, quello del secondo periodo, se Scekic è lo scudo lui è la spada perché trova anche i varchi per colpire. Poi cala di livello quando la gara cresce, ma svolge egregiamente il suo compito.

CLARK 5,5 –
Con quella faccia un po’ così, che riflette la sua serata. Quindici punti e tre assist non sono da buttare, e non sarebbe giusto rinfacciargli l’errore sulla tripla che poteva valere i supplementari. Però stasera serviva altro: più fosforo, più organizzazione. Magari anche qualche urlaccio che c’è nel repertorio dei play-comandanti.

DE NICOLAO 5,5 – Scatta dai blocchi molto meglio di Clark, incidendo parecchio nel parziale della seconda frazione, ma poi si perde tra falli dubbi e inutili. Due punti in 12′ sono poi troppo poco anche per uno che non è deputato a relizzare.

HASSELL 4,5 – Un filo più in alto di Coleman, perché a differenza del connazionale il pivot vede poco la palla e tira solo quando si procura seconde conclusioni. Qualcosa a rimbalzo ma non abbastanza per salvarlo dall’insufficienza pesante.

ERE 6 –
In due momenti sembra guadagnare, per l’ennesima volta, i gradi di generale: solo dalla sua lucida follia possono nascere le tre giocate che rimettono in piedi Varese sul rettilineo finale. Ma non riesce a completare l’opera. E all’inizio soffre troppo Paulding.

POLONARA 6,5 – Talvolta sbaglia ma per troppa foga: è il più giovane del quintetto titolare eppure è l’unico a tenerlo in piedi. Cala anche lui, commette errori evitabili ma esce con 18 punti e percentuali buone. La sconfitta non abita a Casa Achille.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 01 Ottobre 2013
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