Gli ambientalisti: “Da Manchester d’Italia a pattumiera del Paese”
Soddisfazione tra le 9 associazioni che giovedì mattina sono state sentite in Regione dalla commissione ambiente: “Accam non è nel futuro della Lombardia -dicono- ma noi vogliamo chiarezza sulla bonifica”. E il 1 aprile forse si metterà una parola definitiva
E’ durata tutta la mattina l’audizione di 9 associazioni ambientalisti davanti alla commissione ambiente di Regione Lombardia per la vicenda di Accam e, all’uscita, i comitati si dichiarano molto soddisfatti. «Abbiamo presentato le nostre osservazioni -spiega Adriano Landoni del "comitato inceneritore Borsano- e il presidente della commissione Luca Marsico ci ha confermato che la Regione vuole proseguire nel suo piano». Nel corso degli scorsi mesi, infatti, la Regione ha preparato un documento sulla strategia lombarda per lo smaltimento dei rifiuti che, considerando la costante riduzione dell’indifferenziato, non immagina un futuro per l’impianto bustocco. Un piano che sarebbe considerato inutile e superfluo all’interno della strategia regionale di smaltimento e che «la Regione ha confermato di voler perseguire», continua Landoni.
Un’affinità, quella tra Pirellone e ambientalisti, che questi ultimi vogliono continuare a cavalcare per mettere fine all’impianto «prima che sia troppo tardi». Il timore è infatti che «se si dovesse passare ad un sistema nazionale di smaltimento dei rifiuti il nostro quartiere sarebbe obbligato a convivere ancora per troppi anni con Accam». Per questo motivo «vogliamo che chiuda da subito» perchè in caso contrario «la fame di rifiuti del nuovo impianto trasformerebbe la nostra città dalla Manchester d’Italia alla pattumiera dell’intero paese». Le associazioni dunque non solo chiedono l’immediata conclusione del programma di revamping ma anche «assicurazioni sul processo di bonifica dell’area: lo dobbiamo alle generazioni future».
E anche se per le associazioni ambientaliste è già (quasi) morto, in realtà, il destino di Accam non è ancora certo. Forse però un po’ di chiarezza arriverà il 1° aprile quando i comuni soci del consorzio saranno riuniti in Regione per fare il punto sulla situazione e sarà proprio in quell’occasione che bisognerà scoprire le carte sul tavolo. Il sindaco Farioli ha infatti confermato la sua nuova linea: «Se non ci saranno passi in avanti o maggiori certezze farò convocare la riunione dei soci di Accam mettendo all’ordine del giorno la liquidazione della società».
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