Da lunedì chi lavora con i minori deve avere il certificato penale
La norma entra in vigore il 6 aprile, e vale anche per il volontariato. Chi non ottempera pagherà sanzioni fino a 15mila euro. Il dilemma: coinvolte scuole, ma anche associaizioni sportive, cooperative e persino gli alberghi
Sta per entrare in vigore una norma che potrebbe creare molti problemi a chi lavora. Da lunedì prossimo, chiunque impiega una persona per lavorare o fare volontariato a contatto con i minori, deve procurarsi il certificato penale di quel soggetto, per escludere che abbia commesso reati legati allo sfruttamento sessuale dei più giovani. (foto di repertorio di una scuola)
Il 6 aprile infatti entra in vigore il decreto legislativo 39/2014, di recepimento della direttiva europea 2011/93/Ue sulla lotta all’abuso dei minori.
L’intento è più che buono. Ma l’italia è il paese delle complicazioni. Primo, lo sapevate? Secondo, sapete cosa vi fanno se non ottemperate? Il datore di lavoro che non osserva l’obbligo rischia una sanzione da 10mila a 15mila euro. Nella norma sono compresi anche i volontari. Il riferimento all’attività volontaria organizzata potrebbe aprire le porte dell’obbligo anche alle associazioni di volontariato e alle associazioni sportive. E le parrocchie sono soggette? Tutte domande da chiarire.
La domanda, firmata dall’interessato, può essere presentata presso il Tribunale in qualsiasi Procura della Repubblica, indipendentemente dal luogo di nascita o di residenza. Tale richiesta può essere presentata a mano o per posta, allegando la fotocopia del documento di identità; solo in casi di estrema urgenza e previo contatto telefonico anche via fax.
(da ilsole24ore.it)
Il provvedimento è stato pubblicato sulla «Gazzetta ufficiale» del 22 marzo. Lo scopo è quello di monitorare il passato delle persone che vengono regolarmente a contatto con i minori, per escludere che a loro carico risultino condanne per alcuni reati previsti dal Codice penale: articolo 600-bis (prostituzione minorile), 600-ter (pornografia minorile), 600-quater (pornografia virtuale), 600-quinquies (turismo sessuale) e 609-undecies (adescamento dei minorenni). Si punta anche a escludere misure di interdizione alle attività che comportino contatti con i minori.
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