Rapinarono la gioielleria e picchiarono la titolare. Tre arresti

Bottino da 100mila euro per i rapinatori che agirono in pieno giorno nel luglio del 2013 con in mano una pistola. Scovati grazie un'indagine "vecchio stile" tra appostamenti e pedinamenti. Pesanti le accuse

Entrarono nella gioielleria, picchiarono la proprietaria, la legarono, la minacciarono con una pistola, la chiusero nello sgabuzzino, scollegarono le telecamere e si portarono via le registrazioni contenute nell’hard disk. Il tutto insieme a un bottino di circa 100mila euro in gioielli. È accaduto lo scorso 13 luglio, in pieno giorno, a Lonate Ceppino. E i tre responsabili di quel fatto sono stati identificati e arrestati in questi giorni dai carabineiri della Tenenza di Tradate, della Compagnia di Saronno. A illustrare i dettagli della vicenda sono il comandante della Compagnia, il capitano Giuseppe Regina, e il luogotenente Sebastiano De Jannello. 
Le indagini si sono sviluppate per diversi mesi, senza intercettazioni; tutte le ricerche si sono svolte nel modo più classico dei termini, tra appostamenti e pedinamenti. 

Ma andiamo con ordine. Ecco la ricostruzione di quando accaduto. Il 13 luglio del 2013 a Lonate Ceppino avviene una violenta rapina nella gioielleria Punto Oro. Intorno alle 15, poco dopo l’apertura, non c’è in giro praticamente nessuno. Due persone di origine straniera entrano nel negozio: una aspetta fuori, per controllare che non arrivi nessuno. La terza persona entra poco dopo e dice qualcosa agli altri due: è il segnale. Il terzo uomo estrae la pistola, uno di loro si occupa di immobilizzare la titolare e minacciarla, un altro inizia a svuotare il negozio. 
Agiscono a volto scoperto e liberamente. La donna, 47 anni, si ritrova costretta ad aprire anche la cassaforte, con una pistola puntata alla gola. Le dicono più volte: "Se urli, ti uccido". Tra spintoni e strattonamenti, la donna viene immobilizzata con delle fascette da elettricista e nastro adesivo sulla bocca. Viene poi chiusa nello sgabuzzino, le ripetono la stessa minaccia: "Se urli torno indietro e ti uccido". Prima di andarsene i malviventi staccano anche i fili delle telecamere e asportano l’hard disk dove erano state registrate le immagini. Escono e fuggono. Intanto la proprietaria riesce ad avvicinarsi, strisciando, al bottone dell’allarme.

Pochi minuti dopo arrivano sul posto, quasi in contemporanea, il figlio della donna e i carabinieri. Iniziano subito le indagini: la donna viene liberata dal figlio e indica ai carabinieri che i rapinatori hanno agito a volto scoperto e senza guanti, dicendo specificatamente dove e che cosa hanno toccato. Vengono chiamati i carabinieri del Nucleo operativo,  che procedono al rilevamento delle impronte digitali. La donna, intanto, viene curata all’ospedale per le numerose contusioni: sarà giudicata guaribile in 15 giorni.
Le impronte vengono mandate al Ris: due di queste corrispondono a pregiudicati che vivono a Legnano. Manca il terzo uomo. Qui inizia una lunga attività di pedinamento e appostamenti da parte dei carabinieri di Tradate. Niente intercettazioni, solo rilevamento delle foto in base alla descrizione fornita dalla titolare del negozio. Questo porta ad identificare alcune persone. Le immagini vengono sottoposte alla donna che riconosce tutti e tre i rapinatori. 

L’inchiesta viene coordinata dal Pubblico Ministero, Annalisa Palomba, e le richieste di custodia cautelare inviate al giudice per le indagini preliminari, Giuseppe Battarino, che le accogliePesanti le accuse: concorso in rapina aggravata, sequestro di persona in concorso, lesioni aggravate. In manette finiscono così i tre uomini, tutti di orgine Albanese, residenti a Legnano: T.C., 27 anni, K.A. 23 anni, K.K. 24 anni.
I tre si trovavano già in carcere, in quanto responsabili di altre rapine nella zona, come quella nella gioielleria di Cavaria, già accertata dai carabinieri di Busto Arsizio con il supporto nelle indagini dei carabinieri di Tradate. Adesso sono state loro contestate anche le accuse di Lonate Ceppino.

La via
delle api

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Pubblicato il 04 Aprile 2014
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