Il Consiglio regionale unanime per sostenere le Camere di commercio
In una mozione l'Assemblea chiede la riformulazione del decreto governativo dove si prevede l’eliminazione del contributo che le imprese versano annualmente a titolo di finanziamento del sistema camerale
Salvaguardare funzioni e ruolo delle Camere di Commercio e organizzare un tavolo di confronto tra enti camerali, imprese e Regioni per arrivare a una riforma rispettosa delle autonomie e specificità territoriali.
Il documento, presentato dal consigliere Carlo Malvezzi (NCD), è stato approvato all’unanimità in Consiglio regionale, dove tutti i gruppi politici e l’Assessore Mauro Parolini hanno sottolineato il ruolo importante per le imprese lombarde del sistema camerale.
La mozione, modificata in parte su intervento del consigliere Angelo Ciocca (LN), invita la Giunta a intervenire presso il Governo per chiedere che sia riformulato il testo del decreto nella parte in cui prevede l’eliminazione del contributo che le imprese versano annualmente a titolo di finanziamento del sistema camerale, a fronte dell’azzeramento dei trasferimenti da parte dello Stato.
Il documento chiede inoltre l’istituzione di un tavolo lombardo, aperto anche all’Ufficio di Presidenza della Commissione Attività produttive, per formulare una proposta di riordino del sistema camerale che salvaguardi l’autonomie e le specificità territoriali.
Per iniziativa di Alessandro Sorte (FI) il Consiglio ha approvato con 37 voti (le opposizioni non hanno partecipato al voto) una mozione che chiede alla Giunta di attivarsi presso il Governo per alleggerire la pressione fiscale. Il testo fa riferimento in particolare alla tassazione di telefonini e tablet – misura contenuta nel decreto del 20 giugno- per poi toccare diversi ambiti di fiscalità che incidono su lavoro e famiglie. Giudicata inconsistente e strumentale dalle opposizioni (sono intervenuti Stefano Buffagni per M5S e Gianni Girelli per il PD), la mozione ha avuto il sostegno dell’Assessore Massimo Garavaglia. L’Assessore ha affermato che il tema della pressione fiscale va posto su tutti i tavoli su cui sia possibile farlo.
Con il documento si chiede quindi di attivarsi presso il Parlamento perché agisca in sede di conversione del decreto, onde evitare un ulteriore aumento della pressione fiscale.
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