Il presidente del Tribunale: “Conosco il caso, prese adeguate misure”

Edoardo D'Avossa, da poco a capo degli uffici di via Volturno, ha deciso di mantenere nelle sue funzioni il giudice Chionna, indagato a Brescia per corruzione, "fino a quando non verrà chiarita la sua posizione"

Il presidente del Tribunale di Busto Arsizio Edoardo D’Avossa, da pochi mesi subentrato ad Antonino Mazzeo che ha ricoperto l’incarico per quasi 30 anni, è a conoscenza dell’indagine per corruzione della Procura di Brescia relativa al giudice per le indagini preliminari Alessandro Chionna: «Conosco la situazione che riguarda Chionna e ho adottato i provvedimenti che ho ritenuto più opportuni in questo momento, in attesa che la vicenda si definisca nei contorni – spiega – l’indagine è ancora in corso e serve proprio ad appurare se vi sia stata responsabilità da parte sua oppure no. Per questo ho provveduto a trasmettere una segnalazione alla Corte d’Appello di Milano e ho chiesto al capo dell’ufficio Gip del nostro tribunaleaffinchè vigili sulla situazione». Al momento, dunque, il giudice Chionna resta al suo posto in attesa della conclusione dell’inchiesta che lo riguarda. Una scelta che il presidente D’Avossa difende in maniera del tutto serena seppur dalle conseguenze ancora tutte da decifrare. Il nome del presidente D’Avossa è una garanzia e la sua carriera parla per lui.  

Il fatto che vi sia un giudice nel tribunale su cui grava un sospetto così pesante potrebbe, però, non favorire la serenità sia tra gli avvocati che tra i magistrati stessi in quanto la figura del giudice per le indagini preliminari si trova proprio in mezzo all’azione giudiziaria: decide la convalida di un arresto, la proroga di un’indagine, il rinvio a giudizio o l’archiviazione (in quanto svolge anche le funzioni dell’udienza preliminare) e, in caso di rito abbreviato, decide anche se condannare (con relativa pena) o assolvere. Si tratta di funzioni fondamentali e di grande rilevanza nelle quali anche la serenità di giudizio può far pendere da una parte o dall’altra del piatto della bilancia, il destino dei cittadini che vi hanno a che fare, siano essi imputati o parti offese.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 31 Luglio 2014
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