“Just In” assolti i buttafuori, non picchiarono i gay
Il tribunale ha ridimensionato un episodio che suscitò molto clamore. La denuncia di una aggressione omofoba in discoteca a Germignaga non aveva fondamento
Non ci fu un’aggressione contro un gruppo di omosessuali in discoteca: nessun pestaggio e soprattutto nessuna volontà di cacciare i ragazzi per il loro orientamento sessuale. E’ la decisione a cui è giunto il tribunale di Varese, al termine del processo per la rissa (che rissa non fu) avvenuta il 18 marzo del 2012, alla discoteca Just In di Germignaga; un episodio che suscitò molto clamore in Italia, perché fu denunciato da Marco Coppola, presidente dell’Arci Gay di Verbania, e perché fu raccontato da tutti i telegiornali, sull’onda di una serie di episodi contro gli omosessuali che turbarono l’opinione pubblica.
In quel periodo era in corso una campagna di stampa volta a ottenere l’inserimento nel codice penale dell’aggravante di omofobia nei reati contro la persona. Il risultato politico non è stato ottenuto, ma oggi alla resa dei conti è accaduto che in uno degli episodi balzati all’onore delle cronache, il giudice di Varese non ha creduto nemmeno alla coloritura discriminatoria delle ingiurie pronunciate per l’orientamento sessuale dei partecipanti. I 4 ragazzi coinvolti nello scontro con 3 buttafuori erano tutti accusati anche di rissa ma dai filmati sarebbe emersa una realtà differente. Oggi il processo si è concluso con l’assoluzione per tutti in ordine al reato di rissa, e con l’assoluzione per i buttafuori per i reati di ingiurie e minacce. Bisognerà leggere le motivazioni per formulare un giudizio più approfondito, ma la fine della vicenda fa riflettere anche perché in quei giorni, alla versione dell’aggressione omofoba, fu data grande risonanza. I proprietari del locale hanno denunciato per calunnia le presunte vittime del pestaggio e per diffamazione anche Emilio Fede che al Tg4 fece una filippica contro di loro.
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