Accelerare i tempi per l’eterologa: la Commissione preme sulla giunta
Approvata con il solo voto contrario di Maria Teresa Baldini e l'astensione di NCD la risoluzione presentata in commissione Sanità da Sara Valmaggi sulla fecondazione eterologa
Attivare in tempi brevissimi l’archivio informatico previsto, da apposita delibera approvata il 12 settembre scorso dalla Giunta regionale, presso la Fondazione IRCSS Cà Granda Ospedale Maggiore Policlinico di Milano, da insediare con il supporto di Lombardia Informatica SpA e interoperabile tra tutti i centri regionali di procreazione medicalmente assistita (PMA) obbligati a conferirne i dati, al fine di garantire la tracciabilità e la sicurezza del percorso delle cellule riproduttive dalla donazione all’eventuale nascita; adoperarsi in seno alla Conferenza Stato Regioni per promuovere presso il Ministero l’integrazione dell’archivio regionale con una banca dati nazionale; definire in modo chiaro requisiti e competenze di cui dovranno essere in possesso gli esperti che andranno a comporre il gruppo di lavoro regionale per l’attuazione, il monitoraggio e il controllo delle indicazioni contenute nella sopracitata delibera; definire in tempi brevi e senza oneri aggiuntivi a carico della Regione regole certe alle quali gli operatori dovranno attenersi per procedere alla diagnosi pre-impianto, in particolare per quanto riguarda gameti maschili e ovuli provenienti da fuori regione.
Sono questi i contenuti della risoluzione presentata da Sara Valmaggi (PD) e approvata oggi in Commissione Sanità con il voto favorevole di Lega Nord, Lista Maroni, Forza Italia, PD e M5Stelle e il voto contrario di Maria Teresa Baldini (Gruppo Misto): astenuti gli esponenti di NCD.
Respinto invece in sede di votazione il punto in cui si chiedeva la realizzazione di una campagna di sensibilizzazione sul valore della donazione e in particolare sulla donazione degli ovociti.
“Con questa risoluzione –ha detto il Presidente della Commissione Fabio Rizzi (LN)- chiediamo alla Giunta di attivarsi subito perché quanto disposto in materia di fecondazione eterologa possa avvenire nelle massime condizioni di sicurezza sanitaria e in presenza dei dovuti e necessari controlli”.
“Bene la scelta della Commissione di votare all’unanimità la risoluzione volta a rendere la fecondazione eterologa possibile e sicura –ha commentato Sara Valmaggi-. Peccato però che la maggioranza non abbia voluto recepire anche la necessità di promuovere la donazione: i dati dimostrano infatti che in Italia questo è un vero problema e non promuovere la donazione porta indirettamente a ostacolarne la diffusione”.
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