Arriva la Rama di Pomm

A Madonna in Campagna uno degli appuntamenti più popolari, erede di una lunga tradizione: si finisce con la tanto attesa corsa degli asini

Domenica 16 novembre Madonna in Campagna è il giorno culminate della 66° edizione del Palio della Rama di Pomm, tradizionale festa di quartiere e palio che contrappone le contrate in una serie di giochi, che culmina nell’attesa corsa degli asini.

Chi raggiunge l’abitato di Gallarate attraverso Viale Milano, scorgerà certamente davanti a se, svettante oltre i tetti un robusto campanile in laterizio.
Avvicinandosi, noterà il medesimo rivestimento sull’apside e sul fianco della chiesa asimmetricamente allineata alla strada.
E questa la “Chiesa della Presentazione della Vergine Maria al Tempio“ comunemente nota come “Santuario di Madonna in Campagna“, attorno alla quale si estende l’omonimo rione di Madonna in Campagna; formatosi ed ampliatosi via via nel tempo dove una  volta c’era solo aperta campagna e qualche cascinale. Si deve anche ricordare l’origine della Chiesa. Sul finire del secolo XVI, poco lontano dal borgo di Gallarate, esisteva un’antica Cappelletta, con dipinta sul muro una devota immagine della Vergine che allatta il Divin Figlio. La Cappelletta era disadorna ed assai piccola e si trovava vicinissima all’attuale Santuario di Madonna in Campagna.  Il popolo la chiamava ‘gesiolo’; qui venivano spesso i cittadini dei cascinali d’intorno e i borghigiani gallaratesi per pregare la Madonna. Nell’anno 1601 i pellegrinaggi cominciarono a diventare frequenti e numerosi, in seguito a grazie  considerate straordinarie ottenute ai piedi di quella devota immagine. Nel 1629  un esercito alemanno  calò in Italia alla conquista di Mantova. Tra quelle truppe di avventurieri serpeggiava la peste che ben presto si dilagò nella zona di Milano. Nella peste i più videro un castigo di Dio per  i peccati e disordini degli uomini. Nel 1630 la peste infierì anche in molte terre del gallaratese e cominciò a diffondersi nella stessa Gallarate. I Gallaratesi incominciarono ad innalzare fervide suppliche a Dio e fecero voto di celebrare ogni anno nella Chiesa di Madonna in Campagna la festa della Presentazioni della Beata Vergine al Tempio che cade il 21 novembre, se la Madonna avesse ascoltato le loro angosciose invocazioni: la peste cessò con la fine di novembre e nessuno dubitò che ciò fosse una risposta della Beata Vergine alle loro preghiere. Al voto formulato nel lontano 1600 di celebrare solennemente ogni anno nel Santuario la festa della Presentazioni della Beata Vergine, che cade il 21 novembre, non si venne mai a meno, e tale festa fu chiamata dal popolo ‘la Rama di Pomm’ perché il popolo ricordava una leggenda. Si racconta in essa che nel lontano 1602, il 21 novembre, un melo selvatico  vicino alla Cappellina della Madonna fu trovato fiorito, per incanto, a dare prova che la Madonna avesse accolto le preghiere dei suoi devoti ed infatti la peste cessò.  Si deve alla fantasia popolare l’idea di ‘infilzare’ le mele sulle spine dei rami di Gleditsia (comunemente chiamata la spina di Giuda) che facevano siepe attorno al Santuario.
Sempre, dopo il triste e doloroso periodo bellico, si risveglia nell’animo della gente la volontà di ripresa.  La pace non è solo ansia di ricostruzioni materiale ma anche morale e così si sviluppa prepotente, quasi come una rivincita sulla passata violenza, un sentimento di fratellanza, una voglia di riannodare i rapporti, di stare insieme. E’ attorno a questa  nuova ‘vita’ che nacque, dopo la II guerra mondiale, l’idea della disputa del ‘palio’ di Madonna in Campagna’.
Il rione fu diviso in quattro settori per animare la sfida. Si formò il Comitato Organizzatore, si cercarono gli sponsor, si inventarono giochi, si pensò di imitare il Palio di Siena, ma non con i cavalli, ma con gli  asinelli.
I settori erano, sono e saranno  I rossi, i gialli, i verdi e i blu. I Rossi cioè i ‘Cittadit de la Campagna’ vicini al centro città ma ancora campagna; i Gialli cioè “Privilegiaa dal campanin” quelli che abitano vicino al Santuario; i Blu cioè i “Drizzuni dal tir a segn” che abitano vicino al Tiro a Segno nazionale; ed infine i Verdi cioè i “Paesan Quadar” ovvero i campagnoli. Ogni contrada è stata dotata  di un  gagliardetto che ritrae i simboli caratteristici delle origini del settore.
Ed eccoci ai giorni nostri! Le gare iniziano sempre al mese di Giugno con il calcio femminile, per poi proseguire a settembre con il calcio maschile e ………… infine all’inizio di Novembre s’incomincia a respirare aria di ‘Palio’.  All’avvicinarsi delle varie gare, che si tengono la settimana prima del Palio e finiscono la domenica con i vari giochi che si svolgono in Via Pacinotti, l’entusiasmo e la voglia di ‘sfida ‘ aumentano sempre di più. Tutti i partecipanti che durante l’anno sono amici fra di loro, diventano gli avversari da battere e a volta ci sono discussioni e contese. Poco importa se fa molto freddo, ma alla domenica le persone vengono a vedere e a fare il tifo per il  proprio rione.
    
Domenica 16 Novembre giorno molto importante per il Palio:

Ore 10.30 S. Messa solenne celebrata  da Mons. Ivano Valagussa alla  presenza delle autorità
                 Le autorità cittadine faranno la tradizionale ‘Offerta della Cera’
                 A fare gli “onori di casa” sarà il nuovo Parroco Don Mauro Taverna

Ore 14.00 Inizio giochi Palio e per chiudere la tanto attesa e desiderata corsa degli asini

Ore 14.30 Inizio supplica alla Madonna con relativo bacio della reliquia
 
Ore 18.00 Santa Messa Solenne e chiusura del Palio presieduta da  Don Carlo Manfredi già parroco di        Madonna in Campagna

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 14 Novembre 2014
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