Diffamazione contro i carabinieri, assolte Le Iene
Prosciolti dal gup giornalista e direttore di Italia Uno. Lucia Uva sarà processata più avanti, disse cose forti sui militari
Il gup del tribunale di Varese ha assolto il giornalista Mauro Casciari e l’ex direttore di Italia Uno Luca Tiraboschi, difesi dagli avvocati Fabio Fedi e Stefano Toniolo, inviato della trasmissione tv Le Iene e manager della rete, dall’accusa di diffamazione, per un servizio in cui, intervistando Lucia Uva, vennero diffuse affermazioni molto dure contro i carabinieri.
In particolare, Lucia Uva disse nel 2011, "me l’hanno inculato", una frase che la procura di Varese ha ritenuto gravemente lesiva della reputazione dei carabinieri e dei poliziotti, che ora sono imputati in corte d’assise a Varese per il reato di omicidio preterintenzionale e altri (ma non violenza sessuale) in ordine a quanto accadde quella notte.

Casciari è stato prosciolto dalle accuse e così anche Luca Tiraboschi. Il giudice Anna Giorgetti ha invece dichiarato la propria incompetenza territoriale riguardo alla posizione di Adriano Chiarelli, il videomaker romano che ha realizzato il documentario "Nei secoli fedele". Un’opera che tratta da un punto di vista vicino alla tesi della famiglia la vicenda della morte di Giuseppe. Lucia Uva non era interessata dall’udienza di oggi: la sorella del ragazzo morto nel 2008 ha infatti richiesto il giudizio immediato; comparirà davanti al tribunale in data ancora da definire. L’assoluzione dei due giornalisti delle Iene è un punto a favore della famiglia, ma fino alle motivazioni non si potrà capire se vi sarà un riverbero sulla posizione di Lucia Uva (foto). La donna, a differenza del giornalista, pronunciò con chiarezza le parole per cui è imputata. Lucia inoltre è anche accusata di aver scritto frasi diffamatorie nel suo profilo di facebook, dunque ha una posizione più articolata che sarà affrontata nel processo.

Casciari è stato prosciolto dalle accuse e così anche Luca Tiraboschi. Il giudice Anna Giorgetti ha invece dichiarato la propria incompetenza territoriale riguardo alla posizione di Adriano Chiarelli, il videomaker romano che ha realizzato il documentario "Nei secoli fedele". Un’opera che tratta da un punto di vista vicino alla tesi della famiglia la vicenda della morte di Giuseppe. Lucia Uva non era interessata dall’udienza di oggi: la sorella del ragazzo morto nel 2008 ha infatti richiesto il giudizio immediato; comparirà davanti al tribunale in data ancora da definire. L’assoluzione dei due giornalisti delle Iene è un punto a favore della famiglia, ma fino alle motivazioni non si potrà capire se vi sarà un riverbero sulla posizione di Lucia Uva (foto). La donna, a differenza del giornalista, pronunciò con chiarezza le parole per cui è imputata. Lucia inoltre è anche accusata di aver scritto frasi diffamatorie nel suo profilo di facebook, dunque ha una posizione più articolata che sarà affrontata nel processo.
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