Pediatra violenta undici bambini: condannato a 14 anni

Il medico originario di Busto Arsizio esercitava a Milano. Si diceva esperto psicoterapeuta. Fotografava gli abusi e catalogava le sue piccole vittime

medico foto quarta

Per anni ha violentato e addirittura seviziato, secondo quanto si legge nel capo di imputazione, almeno undici bambini che frequentavano il suo studio medico.

Una storia terribile, sconcertante, perché il pedofilo è un pediatria che si spacciava per psicoterapeuta e diceva di essere esperto nella cura della dislessia. Così molti genitori si sono fidati di lui, affidati a lui, senza immaginare che cosa accadeva nel suo studio.

L’uomo, Maurizio Maria Lazzari, 55  anni, originario di Busto Arsizio è stato condannato con rito abbreviato a 14 anni di reclusione e 71mila euro di multa.

Nei giorni scorsi sono state rese note le motivazioni della sentenza di giugno e quel che si legge negli atti giudiziari mette i brividi.

L’uomo infatti non solo violentava e seviziava i suoi piccoli pazienti ma fotografa tutto, catalogava ogni immagine. Se i piccoli pazienti interrompevano la terapia li perseguitava via sms, denigrando i loro genitori.

Una storia allucinante. Secondo il giudice per l’udienza preliminare Giuseppe Gennari, Maurizio Lazzari non era un pedofilo che saltuariamente cedeva alle sue pulsioni ma un medico che aveva strutturato la sua vita professionale per soddisfare il suo innaturale desiderio sessuale e non poteva non sapere quali danni irreversibili stava procurando alle sue vittime.

Sette i capi di imputazione contestati dal pubblico ministero Cristian Barilli: violenza sessuale con l’aggravante delle sevizie e dall’età delle vittime, stalking, corruzione di minorenne, adescamento di minorenni, atti persecutori, produzione e detenzione di materiale pedopornografico, esercizio abusivo della professione di psicoterapeuta. Nel quantificare la pena, il gup ha escluso l’aggravante delle sevizie contestata dal pm, ma ha bollato come «di eccezionale gravità» i fatti contestati.

All’inizio dell’indagine gli inquirenti avevano in mano solo una denuncia per atti persecutori presentata nel marzo 2014 da due genitori allarmati dai messaggi che il medico mandava al figlio undicenne che aveva smesso di frequentare lo studio medico; nei messaggi il pediatra denigrava i genitori e paventava conseguenze gravissime (il suicidio del suo piccolo paziente) se avesse interrotto le terapie.

Le indagini si sono fatte sempre più approfondite ed è emersa la verità: attraverso le foto catalogate dal medico è stato possibile risalire all’identità delle vittime.

L’uomo esercitava sia nel suo studio privato a Milano sia in quello di una clinica, in cui lavorava nonostante una condanna per detenzione di materiale pedopornografico inflitta in primo grado nel 2002 dal tribunale di Monza e poi confermata in appello e in cassazione che per un errore non figurava nel casellario giudiziale.

I familiari di sei bambini si sono costituiti parte civile e Gennari ha riconosciuto provvisionali di anticipo sul risarcimento da stabilire in sede civile che vanno dai 10mila ai 250mila euro. Riconosciuto il risarcimento anche alla clinica ma la cifra dovrà essere quantificata dai giudici civili

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 26 Settembre 2015
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