Junior Agnero, la promessa del Milan sbocciata nell’Insubria

Il giocatore della Primavera rossonera ha firmato il suo primo contratto da professionista e ha esordito in amichevole con la prima squadra. Il suo viaggio da Gazzada Schianno a Milanello

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Primo contratto da calciatore professionista e prima convocazione con il Milan dei “grandi”, nell’amichevole di giovedì 8 ottobre vinta 3-0 dalla squadra di Mihajlovic contro il Monza. Corre veloce la carriera di Juvenal Junior Agnero, centravanti ivoriano di nascita ma varesino di adozione.

Il giovane attaccante è nato il 29 dicembre 1998 a Orbaff, in Costa d’Avorio, e la sua avventura da calciatore in Italia è cominciata nella stagione 2010/2011 con la maglia dell’Insubria Calcio. Ma la sua permanenza tra i campi di Gazzada e Schianno è durata solo pochi mesi. Le qualità del giovane ivoriano non sono passate inosservate e l’anno dopo era già partito in direzione Milano.

Con la maglia rossonera ha giocato (e segnato) dai Giovanissimi fino alla Primavera. Junior deve ancora compiere 17 anni, ma intanto ha firmato il primo contratto da calciatore professionista. La società gli ha proposto un triennale e insieme all’agente Luis Vizzino ha accettato subito.

Un primo passo per continuare la cavalcata verso la serie A. «Ci spero davvero – dice Agnero – ormai al Milan mi sento come a casa, sono molto felice per il contratto e la convocazione con la prima squadra». L’impatto nel campionato Primavera ha convinto i rossoneri a blindare il talento fatto in casa. «Nelle prime 4 partite ho fatto due gol contro Como e Cesena, invece l’anno scorso negli Allievi ne ho segnati 14. Il campionato Primavera però è molto più difficile, giochiamo a un ritmo diverso e ci sono i fuori quota».

Gli osservatori descrivono Junior Agnero come un attaccante moderno, in grado di combinare forza fisica, tecnica e capacità realizzative. Il tecnico della Primavera Cristian Brocchi, che lo ha allenato anche negli Allievi, conosce le sue caratteristiche. «A volte – commenta Junior – mi fa giocare esterno d’attacco, altre come prima punta, ma per me non è un problema, mi trovo bene in tutti i ruoli».

E da buon ivoriano, il suo idolo non può che essere uno: «Mi piace tantissimo Didier Drogba e in campo mi ispiro a lui. Ma come attaccante ammiro molto anche Balotelli». Junior sembra pronto per il salto verso il grande calcio, ma resta molto legato alla sua città. «Durante la settimana rimango al convitto di Milanello, così posso allenarmi e studiare. Ma nel fine settimana, dopo la partita, vado sempre a Varese per passare un po’ di tempo con la mia famiglia e ricordo bene quando ho cominciato a giocare nell’Insubria».

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Fu proprio suo padre a portarlo per la prima volta su un campo di calcio. Il fratello maggiore di Junior giocava nell’Azzate (che diventerà Insubria Calcio dopo la fusione con l’Ac Gazzada Schianno) e grazie a questo contatto il papà fa conoscere il figlio più piccolo all’Insubria.

GolMinoreQui incontra il suo primo tecnico, Paolo Masini, oggi coordinatore dell’attività di base alla Varesina, che lo ricorda così. «Allenavo gli Esordienti del primo anno e Junior si aggregò dopo un mese dall’inizio della preparazione – racconta Masini – non parlava bene l’italiano e la comunicazione era difficile. Ma in campo la differenza con i compagni e gli avversari era troppo evidente. Fisicamente era superiore alla media, si vedevano le sue doti. Così a metà campionato lo mandammo con i Giovanissimi regionali del ’97. L’unico suo problema era la corsa. Aveva le leve troppo lunghe e facemmo un lavoro specifico sulla coordinazione». L’esperienza all’Insubria durò comunque una sola stagione. «Dopo il primo anno ce lo chiesero praticamente tutti e la società si consultò con la famiglia per decidere dove mandare Junior. Alla fine scelsero il Milan. Sono contento che sia arrivato fino alla Primavera, il Milan fa bene a credere nelle qualità di questo ragazzo».

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Pubblicato il 12 Ottobre 2015
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