Con Dylan Dog arriva “Una biblioteca da paura”

Tra libri, cinema, musica e incontri, parte nel fine settimana il progetto di tre anni per valorizzare il patrimonio di 6.500 volumi donato da Tiziano Sclavi

Musica, cinema, libri, fumetti. Ma anche aperitivi, incontri, spettacoli, laboratori per bambini, letture, tutto in tema horror, tutto targato soprattutto Dylan Dog. Si tratta del progetto “Una biblioteca da paura”, già iniziato negli anni scorsi e che dal 2016 ha un nuovo slancio grazie al sostegno della fondazione Cariplo, con il contribuito organizzativo della Coopertiva Totem e di numerose associazioni del paese di Venegono Superiore.

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Protagonista del progetto proprio la Biblioteca Munari dove vi è conservato il cosiddetto “Fondo Scalvi”, oltre 6.500 libri donati dal popolare creatore di Dylan Dog, Tiziano Scalvi, che diversi anni fa ha preso casa proprio a Venegono. Anni fa il “padre” del più celebre fumetto horror di tutta Italia, e diffuso a livello internazionale, donò questi volumi, con svariati temi: fumetti, cinema, narrativa, esoterismo, ma molte altre curiosità, con “pezzi” anche molto pregiati. Il tutto frutto di anni di ricerche su cui ha basato le storie di Dylan Dog. 

Oggi è stato quindi presentato un progetto di tre anni dal titolo “Una biblioteca da paura” che ha proprio l’obiettivo di far conoscere questo “tesoro” culturale a più gente possibile. Si parte venerdì 22 gennaio con un incontro in sala consigliare alle 21 con il critico Angelo Croci e una proiezione di selezionati cortometraggi horror. Mentre nella giornata di sabato 23 gennaio sono previste in biblioteca letture per ragazzi, alla presenza del disegnatore odierno di Dylan Don, Sergio Gerasi. A seguire, al centro anziani cittadino “Aperitivo con delitto” (iscrizione obbligatoria a ilritrovodegliavventurieri@gmail.com) e alle 21 “Musica da paura degli anni ’60” con il conduttore musicale di Radio Popolare Bob Scotti.

Tutto il progetto è stato presentato in biblioteca martedì mattina. Presente anche il sindaco Ambrogio Crespi: «Questa idea ci ha dato la possibilità di mettere a disposizione i locali al primo piano della biblioteca, disponibili oggi per conferenze e laboratori. Grazie a tutte le associazioni che aiutano a realizzare questi eventi. Questo evento porterà a catena altri eventi che si consumeranno sul territorio. Ci aspettiamo un consenso enorme per questa iniziativa». Soddisfatta anche l’assessore Piatti: «Grazie a questo fondo vogliamo far uscire questo “fondo Sclavi” anche al di fuori del territorio comunale».

Con Dylan Dog arriva "Una biblioteca da paura"

Le associazioni che sostengono e collaborano al progetto “Una biblioteca da paura” sono anche La Pro Loco, La Trasparenza, Il ritrovo degli avventurieri, Sui sentieri della musica, Cortisonici, Luogo Eventuale, Gisaf, Comitato genitori di Venegono Superiore, Genitori quasi perfetti, Agev, L’albero casa, oltre all’Istituto comprensivo delle scuole di Venegono.

La spinta per queste iniziative è stata la Cooperativa Totem: «Ci siamo appassionati a questi fumetti fin da ragazzi – racconta Massimo Lazzaroni -. Quando abbiamo approfondito il contenuto di questo fondo ci siamo chiesti come poter valorizzare insieme ai cittadini questi tesoro. Abbiamo incontrato anche Sclavi che ha sostenuto il progetto è ci ha aperto le porte alla Bonelli Editore, oltre a darci alcune dritte per realizzare queste idee. Siamo molto contenti di questo risultato e abbiamo tante idee per i prossimi tre anni, anche un Festival e non è escluso che a uno di questi eventi possa partecipare anche Scalvi. Ma è una persona schiva e riservata e vogliamo rispettare le sue decisioni»

«Il fondo Sclavi oggi viene consultato da persone di tutta Italia – commenta entusiasta la bibliotecaria Roberta Lucato –. Mi fa piacere che il “fondo” esca da questa stanza della biblioteca che è aperta su richiesta. Siamo orgogliosi di esserne i custodi e speriamo che in futuro, come ci ha fatto sapere lo stesso Sclavi, possa crescere ancora. È bello venga fatto conoscere anche al territorio perché molti ancora non conoscono questo tesoro».

Manuel Sgarella
manuel.sgarella@varesenews.it

 

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Pubblicato il 19 Gennaio 2016
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