Giunta Cassani, pochi giorni per risolvere il rebus

Confermati molti nomi, resta da risolvere la distribuzione delle deleghe e le ultime caselle. Se la situazione non si sblocca, vertice di maggioranza nel weekend

passaggio di consegne Guenzani Andrea Cassani

La giunta rimane un rebus da risolvere per Andrea Cassani. Certo, il sindaco e la sua maggioranza hanno ormai definito in modo certo molti nomi – come garanzie reciproche tra le forze della coalizione – ma l’incastro tra nomi, competenze e deleghe rimane ancora complesso. «Di certo possiamo dire una cosa: eravamo onesti quando abbiamo detto alla città che avremmo affrontato la questione dei posti dopo le elezioni» dice Cassani con ironia, senza addentrarsi nel toto-nomi. Le consultazioni si susseguono, tra il sindaco e i rappresentanti di partiti, ma anche con chi viene a proporre le proprie competenze (che – al di là della legittima rivendicazione di apparteneneza politica, non è questione secondaria).

Il primo consiglio comunale è già convocato, lunedì prossimo, 11 luglio (vedi qui per modalità e ordine del giorno), il sindaco deve chiudere la partita della giunta entro quella data. E se all’inizio sembrava ancora un margine ampio, ora i tempi diventano più stretti: nel caso non si risolvesse prima, nel weekend è previsto un vertice di maggioranza per rimettere tutti intorno a un tavolo, ognuno con le sue carte, e completare il mazzo della squadra di governo.

I nomi? Ormai molti sono stati spesi, scritti e riscritti. Una quadra ancora non c’è, anche se ormai molto si gioca sulle deleghe: alcune (come sport, cultura, commercio) ambìte e relativamente facili da coprire, altre più complesse. Uno dei nodi resta il bilancio: la delega ha un valore politico pesante, richiede competenze specifiche (non solo di bilancio, ma anche – ad esempio – sulle norme per le partecipate) ed è uno degli snodi centrali dell’amministrazione. I nomi ipotizzati sono quelli di Moreno Carù o di Paolo Bonicalzi, comunque esponenti dei due partiti di punta della coalizione (Forza Italia e Lega Nord).

Tra i nomi certi, a Claudia Mazzetti (della Lega) e a Moreno Carù (Forza Italia) si è aggiunto ormai anche quello di Orietta Liccati: era uno dei nomi della terna fornita dai forzisti, ha competenze specifiche (è stata dirigente del settore territorio a Lonate Pozzolo, oltre ad altre esperienze in società pubbliche, ultima il consorzio Accam). Il nome è ormai accettato anche se così facendo, finirebbero in giunta due fratelli Liccati, Orietta e Franco, per quanto in due partiti diversi. Isabella Peroni, per Forza Italia, tornerebbe ad occuparsi di cultura in giunta (aveva già avuto il ruolo nel 2008, con il Mucci 2, questa volta sommerebbe la delega all’istruzione). Da definire invece il secondo nome della Lega (oltre a Mazzetti): la scelta è tra Paolo Bonicalzi  e Sandro Rech (che è però anche un nome possibile per la guida di Amsc), in ogni caso la Lega vorrebbe tenere anche i lavori pubblici, delega “pesante”. Nel gioco d’incastri, Fratelli d’Italia rischia di finire a fare da fanalino di coda, ma il posto in giunta non è messo in discussione: a questo punto il sindaco sta valutando la scelta tra De Bernardi Martignoni (che ha dalla sua le duecento e passa preferenze, alta percentuale sui voti del suo partito) e Francesca Caruso (che torna utile anche nel conto-donne).

E gli altri posti? La presidenza del consiglio vede sempre in pole position Donato Lozito, anche in questo caso forte di un’esperienza precedente nello stesso campo (oltre che come rappresnetante di Lega Civica, altra forza con rappresentanza in consiglio). Poi c’è il campo delle partecipate, in cui la Lega Nord vorrebbe piazzare propri uomini, specie se Forza Italia ottenesse le deleghe più pesanti in giunta.

Roberto Morandi
roberto.morandi@varesenews.it

Fare giornalismo vuol dire raccontare i fatti, avere il coraggio di interpretarli, a volte anche cercare nel passato le radici di ciò che viviamo. È quello che provo a fare a VareseNews.

Pubblicato il 06 Luglio 2016
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