Nove sacerdoti e una penna nera per l’ultimo saluto a Eugenio Botter
Erano in nove - di cui tre prevosti di Varese - a concelebrare l'ultima messa. E sopra la bara, il suo cappello di alpino. Nel pomeriggio un secondo funerale in Veneto, dove sarà la sua ultima casa
C’erano ben nove sacerdoti a dare l’ultimo saluto ad Eugenio Botter, per anni custode di ville Ponti e padre di Anna, Elena e Laura Botter, giornaliste molto note nel mondo della comunicazione varesina. Tre di loro sono anche prevosti di Varese: l’attuale, monsignor Luigi Panighetti, monsignor Gilberto Donnini, monsignor Giuseppe Maffi.
A seguire la funzione, nella basilica di San Vittore, anche molti funzionari della Camera di Commercio, dal segretario generale Mauro Temperelli ai tanti colleghi di Elena, responsabile della comunicazione dell’ente. Ma c’erano anche rappresentanti del volontariato e del mondo culturale varesino, come il direttore del Gospel Festival Fausto Caravati o l’ex presidente dei monelli della Motta Angelo Monti.
Ma soprattutto tanti amici di Eugenio e Dora, che sono stati “sole e luce” per tante persone a Varese. Così si è espresso Don Paolo per molto tempo sacerdote in san Vittore, ora a Saronno, nella sua predica.«Anche nei momenti difficili della malattia ad Eugenio non è mancata la fede e lo spirito, la voglia di fare battute. Era per noi il sale e la luce sulla terra, ora tocca a noi il compito di esserlo. E non dobbiamo temere di non farcela, perchè i nostri giorni e la nostra vita sono così unici che Dio non li lascerà senza senso, non farà che il dolore ci schiacci».
Dopo il funerale varesino, Eugenio – sopra la cui bara è stato posato il suo cappello da alpino – è stato portato nel suo Veneto: un secondo funerale si tiene nel pomeriggio a San Zenone degli Ezzelini, in provincia di Treviso, dove poi verrà tumulato nella tomba di famiglia.
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