“Assunzione inopportuna in Comune”, il leghista Piatti protesta
Il consigliere leghista Carlo Piatti critica una delibera del 31 gennaio in cui si assume una nuova figura per la comunicazione
Una nuova spesa messa in conto dal Comune di Varese, il 31 gennaio, suscita la reazione della Lega Nord. Il capogruppo Carlo Piatti è andato a spulciare una delibera del 31 gennaio, in cui è stato deciso di assumere, con un contatto a tempo determinato, un nuovo professionista della comunicazione per esportare il “brand Varese” e il nome dell’ente anche a livello nazionale.
Palazzo Estense ha già un comunicatore nella figura del portavoce del sindaco, il giornalista Mario Petitto, già suo addetto stampa durante la campagna elettorale. Ed è una normale prassi di tutti i sindaci, dopo le elezioni, lavorare con persone di fiducia alla comunicazione. L’incarico a un comunicatore di livello più alto è invece una novità nell’amministrazione varesina degli ultimissimi anni.
Secondo Carlo Piatti della Lega, la delibera della giunta Galimberti non sarebbe conveniente e dunque Piatti afferma: “Vorremmo avere delle spiegazioni – afferma – prima di tutto capire le motivazioni che hanno portato a questa scelta che a quanto ci risulta sarebbe al costo di 40mila euro più iva. Inoltre ci piacerebbe capire come verrà scelto il comunicatore o in alternativa chi sia la persona a cui la giunta ha pensato di affidare questo incarico. In questo modo si svilirebbe l’ufficio marketing, formato da dipendenti comunali che, fino a oggi, aveva lavorato bene”.
La delibera, nella fattispecie, elenca cinque obiettivi tra cui: “Affermare l’identità dell’ente, esaltando le specifiche peculiarità del territorio ed enucleando un brand che permetta di renderle riconoscibili e di veicolarle in modo efficiente” e anche “dotare la struttura dell’ente di paradigmi comunicativi al contempo efficaci e rispettosi del profilo istituzionale dell’ente”. La relazione alla delibera è un po’ complicata: in sostanza spiega come la figura richiesta debba saper comunicare il brand del comune anche un ambito nazionale, ma anche favorire una comunicazione interna che renda più consapevoli le decisioni.
Infine si spiega che “il documento cui è demandato il compito di compendiare concretamente finalità, strategie e metodologie della comunicazione istituzionale dell’ente è il Piano della Comunicazione, previsto dalla legge 150 del 2000, che dovrà essere monitorato nella sua operatività applicativa ed aggiornato annualmente”.
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