Amici della Terra: occhi puntati sulla Civelli costruzioni
L’associazione ambientalista scrive alle autorità per richiedere specifiche verifiche alle richieste di adeguamento dell’impianto
In una lettera inviata alle autorità e alla stampa l’associazione Amici della Terra torna alla carica sul tema ambientale in una zona di Gavirate (nella foto, viale Ticino) al centro di problematiche legate ad emissioni fastidiose, percepite da oltre 10 anni dai residenti e frutto di petizioni e raccolte firme.
Anche l’ultima lettera che contiene precise richieste alle autorità sanitarie provinciali e locali, è firmata da 17 persone, residenti fra Gavirate e Bardello. La missiva ha come oggetto “richieste relative all’istanza di Verifica di assoggettabilità alla valutazione di impatto ambientale della ditta Civelli costruzioni e alla problematica del presunto inquinamento atmosferico, acustico ed emissioni odorigene”.
Il punto riguarda la richiesta di adeguamento dell’impianto presentata dall’azienda per l’aumento della produzione di catrami e prodotti per il fondo stradale.
L’associazione ambientalista e i residenti chiedono a Provincia di Varese di assoggettare a Valutazione di impatto ambientale la ditta “considerato che l’aumento di produzione non è di lieve entità” e di “prescrivere comunque alla ditta un piano di monitoraggio al camino attuale” “e che i dati siano resi pubblici”.
All’Arpa di Varese viene chiesto “che si effettui la caratterizzazione delle emissioni nel momento in cui ricomincerà la produzione del bitume dopo il periodo invernale” e che venga verificata la qualità dell’aria e “calcolata l’area di ricaduta dei fumi”; ad Ats Insubria (l’Asl) viene chiesta una valutazione sanitaria relativa alle emissioni dell’impianto “ponendo i residenti di Bardello e Gavirate sotto sorveglianza sanitaria”.
Altre richieste sono rivolte al comune di Gavirate e Bardello, soprattutto in merito all’opportunità di mantenere un’attività di questo genere vicino ai centri abitati, e sottolineando la problematica inerente i rumori.
È, insomma, quella di Amici della Terra e dei residenti nelle aree di confine dei due paesi, una richiesta di attenzione a 360 gradi che tocca ogni aspetto collegato alla salute pubblica e all’ambiente dell’area, legata al futuro dell’azienda dove sono occupate una cinquantina di persone.
Azienda che non più tardi di qualche mese fa fece sapere di essere pronta al dialogo con gli ambientalisti e di attendere anch’essa la verifica di Valutazione di impatto ambientale da Villa Recalcati.
Dal canto loro gli Amici della terra allegano a queste richieste anche un parere a firma di Edoardo Bai, medico del lavoro e presidente della sezione ISDE (l’International Society of Doctors for the Environment) di Milano, l’associazione medici per l’ambiente: fondata il 25 novembre 1990, unica al mondo nel suo genere e riconosciuta dalle Nazioni Unite e dall’OMS, ha come scopo principale quello di curare l’ambiente nella sua globalità, per poter garantire un futuro all’umanità.
Nel parere viene analizzata la tipologia delle attività produttive della Civelli e la vicinanza della stessa a centri abitati, attività commerciali e piste ciclabili, tutte variabili che, secondo l’esperto, devono essere considerate dalla ditta per “poter escludere qualsiasi danno alla popolazione residente nelle vicinanze”.
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