Collaborazione stretta tra scuola e lavoro per combattere la disoccupazione

Confindustria lancia il "bollino blu" dell'alternanza scuola lavoro. Il Vicepresidente Brugnoni avverte: ""Il Paese non può mettere a rischio la propria industria continuando a tenere separati il lavoro e la scuola".

buona scuola

I giovani non trovano lavoro, le aziende non trovano giovani.

Il paradosso del mercato del lavoro torna nell’analisi di Confindustria che commenta i dati dei “neet“, i giovani inoccupati e fuori dal percorso scolastico. I numeri preoccupanti indicano poco meno del 40% di giovani disoccupanti mentre i neet tra i 15 e i 29 anni senza titolo di studio sono oltre il 24%.
Ragazzi senza sbocchi mentre, sul fronte aziendale, si lamenta la mancanza di figure professionali quali periti meccanici, ingegneri, tecnici del legno e delle telecomunicazioni.

I risultati, già preoccupanti, peggiorano se si riflette sui cambiamenti veloci che il mondo del lavoro registra e prevede nell’immediato futuro. Aumenterà la richiesta di nuove skill, saranno fondamentali le capacità di comunicazione, organizzazione del lavoro, problem solving, pensiero critico e approccio creativo, project management. Competenze da declinare su due livelli: conoscenze gnerali per capire e definire i problemi e competenze tecnico specialistiche per risolverli.

Tali cambiamenti rendono urgente un intervento per riequilibrare il processo formativo dell’individuo in tutto l’arco della vita.
Tre le proposte di Confindustria per una nuova alleanza tra formazione e mondo del lavoro:
1) Simmetria tra domanda e offerta con percorsi di studio in linea con le esigenze delle imprese
2) Imparare lavorando con un forte collegamento con strumenti come l ‘alternanza scuola lavoro o apprendistato
3) Formazione continua con percorsi integrati in azienda.

Il sistema scolastico ha in sé le risorse per potenziare il collegamento a partire proprio dall’alternanza per proseguire con il potenziamento dei percorsi scolastici professonali rendendoli quadriennali, per finire con le proposte post diploma di tipo professionalizzanti che sono nati con il canale ITS: in tre anni, Confindustria auspica che gli studenti iscritti a queste scuole post diploma alternative al mondo accademico triplichino passando dagli attuali 8.000 a 24.000 incrementando nel contempo i fondi a disposizione: da 13 a 40 milioni di euro.

Il problema della potenziale concorrenza dei due canali (università e ITS) dovrebbe venir superata distinguendo bene i percorsi formativi, attivando persino delle sinergie per studiare modalità complementari di offerta formativa profezzionalizzante con percorsi di 2 anni in ITS e un anno in università per il conseguimento delle lauree industriali e manifatturiere.

A sostegno degli ITS si è espresso il Vicepresidente di Confinsutria per il capitale umano Giovanni Brugnoli intervenendo a Milano al Convegno “Giovani, impresa, lavoro”, in cui Confindustria ha lanciato il Bollino per l’alternanza di qualità: “Il Paese non può mettere a rischio la propria industria manifatturiera continuando a tenere separati il lavoro e la scuola. Ci troviamo in uno scenario drammatico e, al tempo stesso, paradossale: troppi ragazzi hanno perso speranza nel futuro, la disoccupazione giovanile ha raggiunto livelli impressionanti e, nel contempo, le imprese non trovano le professionalità di cui hanno bisogno. Dobbiamo invertire queste tendenze e dare una risposta al problema dell’occupazione, soprattutto dei giovani. Serve avvicinare le scuole alle imprese e spostare l’asse delle politiche del lavoro dal sostegno al reddito alle politiche attive, aumentando gli investimenti in questi ambiti.. La situazione chiama in causa, prima di tutto, l’impresa e il suo ruolo educativo nella formazione dei giovani. Occorre finanziare lo sviluppo e mettere al centro le persone, diffondendo l’idea che per l’occupabilità l’apprendimento deve durare tutta la vita. In questa prospettiva serve una forte contaminazione fra lavoro e scuola, perciò Confindustria propone una filiera educativa fondata su tre pilastri: incontro domanda offerta, attraverso percorsi di studio in linea con le esigenze delle imprese, collegando mondo della scuola e mondo del lavoro, grazie a strumenti come l’alternanza e l’apprendistato; puntare sulla formazione continua, da realizzare anche con il sostegno dei fondi interprofessionali ed infine, valorizzare vere e proprie filiere educative inserendo l’apprendistato nei percorsi formativi. Vogliamo sensibilizzare le imprese a impegnarsi su questi temi: alternanza e Its. Per questo oggi lanciamo il Bollino per l’Alternanza di Qualità, che ha proprio lo scopo di incentivare la partecipazione delle imprese associate a Confindustria a percorsi di alternanza e di far emergere le buone pratiche. Un analogo bollino andrà anche a distinguere le imprese che ospitano i ragazzi degli Its, riconoscendone l’impegno a favore dell’inserimento occupazionale e per valorizzare le esperienze di partnership più virtuose realizzate sui territori”.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 27 Giugno 2017
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