I 5 anni della senatrice Bignami si chiudono con il fondo per il “caregiver”

La senatrice bustocca ha ottenuto il riconoscimento giuridico della figura del parente che si prende cura di un invalido con lo stanziamento di un fondo da 60 milioni. L'ultimo di una serie di risultati a favore delle categoria più deboli

laura bignami anna finocchiaro gaetano quagliariello

Da questi cinque anni passati al Senato Laura Bignami potrà dire di esserne uscita da vincitrice. Nonostante la fuoriuscita dal Movimento 5 Stelle, nonostante il suo Movimento X sia rimasto un piccolo “partitino” può ascrivere a se stessa importanti risultati raggiunti nell’ambito della tutela dei disabili, dei malati psichici e degli invalidi in generale.

In questi cinque anni il suo impegno per queste categorie svantaggiate è stato costante. Tra i vari risultati ha ottenuto la mappatura dei disabili allettati gravi nelle zone terremotate per facilitarne il salvataggio in caso di scosse, la continuità didattica per i disabili nel provvedimento della Buona Scuola, l’unica modifica alla legge sul “dopo di noi” con l’introduzione del consenso del disabile, l’accordo con la Figc per la creazione della quarta categoria che sta facendo giocare a calcio migliaia di malati psichiatrici, con i costi a carico della federazione la collaborazione all’organizzazione dei prossimi mondiali della quarta categoria in Italia, in occasione dei 40 anni dalla legge Basaglia.

Il vero e grande successo per la senatrice bustocca è arrivato nei giorni scorsi. La commissione Bilancio del Senato, infatti, ha approvato all’unanimità l’emendamento bipartisan alla manovra, da lei proposto e sottoscritto da tutti i gruppi, che crea un fondo ad hoc per i caregiver al ministero del Lavoro, con una dotazione di 60 milioni di euro in tre anni, dal 2018 al 2020.

Il fondo dovrà servire alla copertura finanziaria di interventi legislativi finalizzati al riconoscimento del valore sociale ed economico dell’attività di cura non professionale del caregiver familiare (c’è un ddl pendente al Senato su questo, che potrebbe essere approvato in sede deliberante).

Il sostegno dovrà essere dato al familiare che si prende cura del coniuge, del compagno sposato con coppia di fatto, del convivente more uxorio, o di un familiare entro il secondo grado di parentela, o di familiare fino al terzo grado non autosufficiente che risulti invalido o abbia un’indennità di accompagno. Nella formulazione finale dell’emendamento, approvato, dunque, è scomparsa la limitazione dell’invalidità al 100%.

Il fondo è vincolato, non può essere usato per altri fini. Si attendono, ora, gli interventi legislativi per il caregiver. Per Laura Bignami è «l’inizio di un tragitto – racconta la senatrice -. L’emendamento approvato ha un forte valore politico perchè è l’unico emendamento sul caregiver che contiene le firme di più della metà dei senatori. Sono 25 anni che si attende il riconoscimento giuridico e questo fondo ha il pregio di essere il primo passo per legiferare a favore di una categoria che ora è riconosciuta. Ora che esistono anche per lo Stato si possono capire e risolvere i bisogni di queste persone. Vorrei sottolineare che questo argomento non deve essere un tema da campagna elettorale ma una battaglia di civiltà che stiamo portando avanti con molte persone sotto il nome di #unaleggesubito».

Orlando Mastrillo
orlando.mastrillo@varesenews.it

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Pubblicato il 29 Novembre 2017
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