I bambini sono artisti di cui coltivare creatività e autostima
I consigli dell'artista Mark Rothko per avvicinare i bambini all'arte, a partire da quella contemporanea per procedere poi a ritroso, puntando non sulla tecnica ma su espressività, creatività e comunicazione
Il maestro dell’espressionismo astratto Mark Rothko, prima di diventare famoso in tutto il mondo, insegnò arte ai bambini e ai ragazzi tra i 3 e i 14 anni. La sua esperienza è contenuta in brevi scritti in cui l’artista racconta la sue tecniche e teorie di insegnamento, riassumibili in 4 punti.
L’ARTE COME FORMA ESPRESSIVA SPONTANEA
Fare arte per Mark Rothko è la capacità (innata) di tradurre le proprie emozioni in “esperienze visuali” che tutti possono capire. Quindi chiunque è in grado di fare arte, anche senza talento o studi specifici. “I bambini – scriveva – hanno idee ed emozioni che cercano costantemente di comunicarci nei modi più diversi, piangendo, ridendo, disegnando, giocando. Uno sforzo che significa fare arte e ai bambini riesce più naturale e con meno fatica rispetto agli adulti. Per questo bisogna coltivare e stimolare questo istinto fino dalla tenera età”.
CREATIVITÀ, NON TECNICA
La capacità espressiva dei bambini è potente ed innata, ma anche molto fragile. Quando gli insegnanti assegnano compiti con parametri tecnici molto rigidi, la creatività può trasformarsi velocemente in semplice conformismo. Rothko ad esempio, per proteggere la creatività dei suoi studenti, li invitava ad utilizzare qualsiasi tecnica, mezzo o utensile presente nel laboratorio. Questa tecnica incoraggia i bambini a sperimentare, scegliendo e definendo col tempo uno stile artistico personale. “Non insegniamo la tecnica, ma la capacità di individuare le idee e comunicarle”.
MOSTRE E SICUREZZA
Per Rothko il compito primario di un insegnante è accrescerne la sicurezza in se stessi. Per questo anche nella sua prima mostra ufficiale volle inserire alcuni lavori dei suoi ragazzi. “Questo oltre a rafforzare l’autostima dei ragazzi, aiuta il mondo a capire le potenzialità dell’arte e dell’espressività dei più piccoli. Perché componente più importante per fare arte è l’intensità emotiva”
PARTIRE DALL’ARTE CONTEMPORANEA
Attraverso opere e artisti più vicini nel tempo e quindi anche al modo di essere e al linguaggio dei bambini, l’arte contemporanea facilita la connessione tra alunni e storia dell’arte. Procedere a ritroso, dal periodo contemporaneo alle epoche più antiche sarà quindi più facile, sempre garantendo massima libertà espressiva “per evitare che i lavori degli studenti siano omologati o peggio scimmiottino le opere che vedono nei musei o nei libri di testo”.
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