Pneumatici riciclati, un vantaggio per l’ambiente e l’economia
Gli pneumatici vengono riciclati per gran parte del loro materiale e la nuova gomma presenta tantissime possibilità di applicazione
Dove finiscono i nostri pneumatici quando li sostituiamo (come ci spiegano gli esperti del blog di pneumatici Sacconblog, il cambio va effettuato prima di superare il punto di usura del battistrada per garantire uno standard ottimale di sicurezza)? Nella peggiori delle ipotesi abbandonati o peggio bruciati, ma per fortuna esiste un circolo virtuoso del riciclo che comporta numerosi vantaggi per l’ambiente, oltre a rappresentare una opportunità economica per quelle realtà che fanno dei materiali di recupero una vera e propria filosofia di vita. Attualmente il tasso di riciclo degli pneumatici si assesta intorno al 50% e una gran parte di copertoni dismessi vengono bruciati per la produzione di energia. Secondo i dati forniti da Michelin, ogni anno vengono cambiati circa 400 milioni di pneumatici, una cifra incredibile se pensiamo all’impatto ambientale. Tuttavia, una scelta obbligata per garantire la sicurezza sulle strade. Ecco perché riutilizzare le gomme usate sarebbe un traguardo importantissimo dal punto di vista ecologico. Vediamo attraverso quali processi vengono ad oggi riciclati gli pneumatici.
Processo criogenico
È un metodo di riciclo che consiste in tre fasi:
- triturazione meccanica, cioè la riduzione della gomma dello pneumatico in tanti piccoli pezzi;
- triturazione criogenica, in cui si aggiunge azoto liquido per raffreddare il materiale e renderlo più comodo da triturare;
- polverizzazione, l’ultimo passaggio con cui la gomma viene macinata.
Triturazione meccanica
Questo processo si svolge attraverso quattro distinte fasi:
- rimozione degli anelli metallici;
- triturazione, riduzione dello pneumatico in pezzi di piccole dimensioni;
- granulazione, separazione delle componenti in acciaio e tessuto da quelle in gomma;
- micronizzazione, pulizia e ulteriore riduzione dei composti granulati.
Processo elettrotermico
Si tratta di un procedimento che prevede tre fasi:
- Triturazione grossolana della gomma;
- trattamento elettrotermico, con il quale i pezzi triturati vengono scaldati ad alte temperature in forni verticali ad induzione magnetica per permettere alla gomma di staccarsi dalla componente metallica;
- devulcanizzazione, un processo di lavorazione che riporta la mescola ad uno stato simile a quello di partenza.
Recupero della gomma per nuove applicazioni
Una volta riciclata, la gomma degli pneumatici può essere utilizzata in modi diversi e sorprendenti: dalle guaine fonoassorbenti alle superfici sportive, dai cordoli per le strade ai dissuasori di parcheggio, dai tappetini per l’interno alle borse, dai supporti per l’erba sintetica a veri e propri elementi di arredo, come ad esempi le fioriere.
Indiscussi restano quindi i vantaggi per l’ambiente e per la salute delle persone; inoltre, proprio Michelin ha dichiarato che entro il 2048 l’obiettivo è quello di raggiungere una percentuale vicina all’80% di pneumatici realizzati con materiali di recupero.
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