Cina ed Etiopia fermano i 737 MAX. In Italia tre esemplari

La decisione dopo l'incidente di Ethiopian Airlines. I tre velivoli sono in carico ad Air Italy, la compagnia di base a Malpensa: il primo entrato in servizio nella primavera scorsa

nuovo B737 max Air Italy

Dopo l’incidente che ha coinvolto un Boeing 737 Max dell’Ethiopian Airlines, Cina, Etiopia, Indonesia e Mongolia hanno scelto di fermare i Boeing 737 Max. Una decisione che invece non è stata presa dalle autorità europee.

In Italia solo AirItaly ha nella sua flotta tre Boeing 737-8 Max (il primo consegnato la primavera scorsa) e ha in programma l’acquisizione di altri esemplari, per un totale di venti.

Il vettore ha diramato un comunicato ufficiale: «Per la nostra compagnia aerea, la sicurezza dei nostri passeggeri è da sempre la principale priorità. Con riguardo al B737 Max 8 e a tutti gli aeromobili operativi in flotta, la compagnia si trova in piena conformità con le disposizioni delle autorità aeronautiche e alle procedure operative e direttive del costruttore». «La compagnia è in costante contatto con le autorità e ne seguirà le direttive con l’obiettivo di garantire un servizio improntato alla massima sicurezza del volo».

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In Europa l’agenzia europea per la sicurezza aerea ha detto che sta «monitorando da vicino» il quadro, ma che «è ancora troppo presto per fornire indicazioni alle compagnie europee, o per agire». Il Codacons ha invece presentato una diffida all’Enac chiedendo di «bloccare in modo categorico tutti i decolli dei Boeing 737 Max dagli scali italiani e di avviare verifiche urgenti circa la formazione dei piloti, con particolare riferimento alla compagnia Air Italy».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 11 Marzo 2019
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