Dora Pro Nobis conquista il Santuccio e chiude Parola di Donna
Il quinto e ultimo spettacolo, "Dora pro nobis" interpretato da Federica Fracassi, ha conquistato e affascinato il pubblico

Si è conclusa in bellezza venerdì sera, al teatro Santuccio, la rassegna “Parola di donna“. Il quinto e ultimo spettacolo, “Dora pro nobis” interpretato da Federica Fracassi con l’accompagnamento al violoncello di Lamberto Curtoni, ha conquistato e affascinato il numeroso pubblico che affollava la sala, nonostante alcune difficoltà tecnico-acustiche dell’impianto microfono-cassa, che a tratti hanno penalizzato parte degli spettatori.
Tratto dal libro “Malamore” di Concita De Gregorio, la giornalista e scrittrice che a Dora Maar ha dedicato una ricerca narrativa ed esistenziale. Lo spettacolo ha visto duettare la voce dell’attrice con il suono del violoncellista, che richiamavano in contrappunto, l’una Dora Maar e l’altro Pablo Picasso.
Dora Maar, un’altra interessante figura femminile di questa rassegna: la sua storia è emblematica della tragica realtà di tante donne, in un momento storico in cui la ridefinizione dei ruoli di genere va incontro a crisi ricorrenti, competizioni, profonde incomprensioni.
Grande fotografa esponente del surrealismo, nel 1936 dopo l’incontro con Picasso e l’inizio della loro relazione, diventò la donna che maggiormente ispirò l’artista e a Lei si deve tutta la documentazione fotografica sulla realizzazione del quadro Guernica.
Purtroppo però fu vittima del genio distruttivo di Picasso che, nel tentativo di cancellare la sua personalità e e il suo talento, le chiese di lasciare la fotografia per dedicarsi alla pittura, in cui non ottenne grandi risultati. Dalla travagliata relazione durata circa 10 anni, Dora ne usci devastata pagando un prezzo altissimo con la reclusione in una clinica per la salute mentale.
Federica Fracassi ha confermato le doti di protagonista di primo piano della scena teatrale italiana, rappresentando una Dora con grande intensità e sensibilità e incantando il pubblico. Lamberto Curtoni l’ha accompagnata con un vero e proprio concerto di violoncello solo, parallelo e intrecciato di sottile tragicità.
L’insieme aveva molto da dire anche al pubblico d’oggi, femminile e maschile, in un momento storico in cui la ridefinizione dei ruoli di genere va incontro a crisi ricorrenti e ritorni all’indietro: davvero, nostra sorella Dora prega per noi.
Al tributo caloroso del pubblico varesino si è aggiunto alla fine il sindaco Galimberti, che ha ringraziato a nome dell’Amministrazione Comunale e della città le curatrici della rassegna Marisa Coletta e Franca De Monti per aver creato occasioni di fruizione culturale di qualità, così come aveva sottolineato nel saluto iniziale l’Assessora alle Pari Opportunità Rossella Di Maggio insieme alla Presidente di Soroptimist International Club Varese, Paola Fantoni prezioso e determinante sponsor dello spettacolo.
Purtroppo ha dovuto essere annullato l’ultimo evento della rassegna, previsto per il 24 maggio con la presentazione del libro “Corpo felice” di Dacia Maraini,che ha dovuto rinunciare per rilevanti inderogabili problemi familiari.
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